Funghi

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mercoledì 14 febbraio 2018


I PORCINI NEI CERRI COL MIO MODELLO DI PREVISIONE.
Settembre 2017 in alta collina.

Dopo le prime due uscite nei castagni in bassa collina, eravamo saliti nei cerri a 800mt di altezza.


La stazione meteo che tengo sotto controllo più vicina a questi boschi, dava valori della pioggia residua abbondante.

La temperatura mediana calcolata col mio modello utilizzando i dati di una stazione meteo posta alla stessa altezza, era contenuta nel range di produzione per gli edulis ma bassa per aereus/aestivalis.


Il rapporto pioggia temperatura era fuori dal range di produzione per gli aereus e aestivalis a causa della bassa temperatura e poiché in quei boschi ci sono fungaie solo per quelli, non ci aspettavamo di trovare porcini.


La previsione negativa si era confermata giusta, il bosco era fermo e una semplice misura col termometro confermava la bassa temperatura del terreno per aereus e aestivalis.
Addirittura avevo fotografato un caspo di pleurotus e alcune nebularis che non amano di certo il caldo e come da previsione non c’era traccia di porcini.


Senza perdere troppo tempo, eravamo risaliti in macchina per spostarci su un versante dello stesso bosco alla stessa altezza ma con esposizione tutta a SUD.


La nuova temperatura del terreno misurata con un termometro era di 4°C gradi superiore con la stessa pioggia, entrambe nel range di produzione e anche l’aspetto del bosco era molto diverso con diverse specie di funghi.

  
Il risultato aveva premiato la scelta e qualche porcino era finito nel cesto.


Niente di eccezionale ma ci potevamo accontentare vista la siccità del 2017.

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