Funghi

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domenica 27 giugno 2021

 CERCARE I PORCINI A FINE GIUGNO PRIMA SETTIMANA DI LUGLIO
 
Giugno per i porcini è stato “strano” e difficile da prevedere a causa delle basse temperature fino ai primi dieci giorni di giugno, seguito dal caldo torrido africano.


I porcini sono usciti prima nelle regioni del sud, poi nei boschi caldi di castagni, infine nei faggi anche al centro nord.
L’alternanza del freddo, pioggia, caldo afoso e siccità hanno fatto si le buttate si sono distribuite a macchia di leopardo con le giuste condizioni di pioggia residua e temperatura mediana a volte in zone molto ristrette.
In queste condizioni se si va a funghi senza le idee chiare si rischia di girare a vuoto.
La mappa dei porcini del 18 giugno dà l’idea della situazione con le stazioni accese molto rarefatte.
mappa 18 giugno

Non sono buttate degne di passare alla storia ma chi è stato bravo a trovare la situazione giusta si è divertito.
Nel gruppo di mappa dei porcini continuano ad essere numerose le segnalazioni con splendidi aestivalis e anche qualche pinophilus.
 
Anch’Io mi sono tolto il cappotto e per farlo ho trovato una stazione meteo vicina ai miei boschi con il giusto cambiamento il 10 giugno e sabato 19 ero con Mara nei faggi.
Come ho raccontato nel precedente post i porcini si trovavano nelle fungaie calde esposte al sole.

Il giorno dopo, domenica 20, ci siamo spostati in un bosco sempre di faggi non tanto distanti con la stessa pioggia residua calcolata ma più esposto a sud e quindi con una temperatura presunta più alta, come ho potuto verificare domenica con la misura diretta della temperatura del terreno che era di 1°C superiore a quella di sabato.
Il risultato è stato soddisfacente con una ventina di pezzi finiti nel cesto e parecchi altri raccolti solo in foto. 
Rispetto al bosco del giorno prima la buttata era più avanti, i porcini più grossi, screpolati dal vento caldo, solo nelle fungaie più umide, il resto del bosco appariva asciutto e senza altri funghi.


Per confermare gli effetti della diversa temperatura, ho cercato una nuova stazione meteo che sempre verso il 10 di giugno avesse la giusta pioggia residua ma una temperatura mediana più bassa, l’ho trovata in un bosco di faggi sui 1200/1300mt di altezza e giovedì 24 eravamo sul posto dove ad accoglierci c’era una pattuglia dei carabinieri forestali.
Incredibile!
In genere in un anno incontriamo la forestale al massimo una sola volta, adesso due volte in tre uscite. 
Dopo i controlli di rito ne approfitto per avere informazioni e loro gentilmente rispondono:
“Qui non abbiamo controllato nessuno che avesse i funghi…….più in basso al caldo uscivano con i cesti colmi”
GRAZIE.


Insomma abbiamo fatto tre uscite in tre boschi di faggi non tanto distanti fra di loro, con la stessa pioggia residua calcolata verso il 10 di giugno ma un paio di gradi di differenza di temperatura.
I risultati sono stati molto diversi e se non avessi avuto i dati meteo avrei potuto dare solo questa risposta:
“porcino esce quando albero vuole”


In tanti si sono stupiti che si possano trovare i porcini con tutto questo caldo e questo vento.
Non bisogna mai dimenticare che la buttata è l’effetto di un evento accaduto una decina di giorni prima, i cambiamenti meteo successivi (caldo, freddo, vento…) modificano l’evoluzione della buttata ma non l’annullano e si può sempre trovare qualche angolo del bosco che mantiene le condizioni giuste.
La mappa dei porcini con le stazioni gialle aiuta a individuare il momento del giusto cambiamento che deve essere preso come segnale per mettere in osservazione i dati con le stazioni meteo vicine ai propri boschi. 
Nella mappa dei porcini ci sono collegate quasi un migliaio di stazioni meteo ma in rete se ne possono trovare moltissime anche vicine ai propri boschi e con un po di pratica non è difficile calcolare anche a mente le giuste condizioni proprio in quel punto come faccio Io normalmente.

                     ADESSO SI APRE UNA FASE COMPLETAMENTE NUOVA.
 
Il caldo africano di metà giugno ha accumulato calore nel terreno a tutte le altezze in tutte le regioni e al sud si avvicina al limite massimo. Contemporaneamente le precipitazioni si sono radicalmente ridotte e concentrate nelle regioni del NORD OVEST.

QUESTI SONO GLI EFFETTI

1.    Le stazioni verdi col cambiamento della prima metà di giugno sono diventate blu che significa fase di esaurimento, destinate a diventare rosse in fretta.
Fine della festa.


2.    Nelle zone interessate dalle piogge sul terreno caldo c’è stato lo choc termico gradito ai porcini e la mappa ha segnalato il cambiamento con le stazioni gialle.


PROSPETTIVE
Nei primi dieci giorni di Luglio potrebbero partire le prime vere buttate alpine in  montagna in particolare a Nord Ovest.
L’evoluzione della stagione dipenderà sempre dalle condizioni meteo ma da adesso in avanti la sarà la PIOGGIA a comandare.

Ricordo che la mappa dei porcini premium fornisce in diretta anche i dati della temperatura mediana e pioggia residua in tutte le stazioni e può essere scaricata gratuitamente con questo link ma solo col sistema android.


La Mappa dei porcini elabora i dati meteo col mio modello di previsione che ho descritto nei miei tre manuali anche con esempi concreti per applicarlo con semplicità dovunque e in tutte le condizioni.


Si tratta di un Metodo pratico mai fatto prima, che permette di individuare con dieci giorni di anticipo quando si creano le giuste condizioni di pioggia, temperatura e i giorni necessari per l’inizio della buttata dei quattro porcini, oltre alla quantità attesa e la durata della produzione.


Il modello di previsione permette di scegliere i tipi di boschi, l’altezza, i mesi e le regioni per ogni porcino, prevedere gli effetti del vento, siccità, nebbia, temporali, neve, grandine e aiuta  la ricerca con i funghi spia, il sottobosco, i versanti, la temperatura del terreno, il taglio del bosco ....


nel terzo manuale, il modello è esteso ai prugnoli,  galletti, ovoli ed è portato ai limiti estremi con le bombe d’acqua e l’estrema siccità, applicati ai boschi, nelle regioni, nelle quattro stagioni

lunedì 21 giugno 2021

 IL BOSCO GIUSTO PER I PORCINI A FINE GIUGNO.
 
“Ti informo che lo scaffale dei porcini nel reparto surgelati è esaurito e va rifornito”
Traduzione:
“Non abbiamo ancora fatto un’uscita vera a porcini e sarebbe ora”.


Come al solito Mara è capace di leggermi il pensiero.
In questo momento nei miei boschi sull’appennino Tosco Romagnolo la situazione è complicata.
Qualche pioggia giusta c’è stata ma fino alla prima settimana giugno ha fatto freddo e il terreno ha accumulato poco calore per i porcini. Dalle stazioni meteo ho visto il giusto rapporto pioggia residua/ temperatura mediana solo in alcuni boschi di querce e castagni in collina più caldi ed effettivamente in quei boschi mi hanno informato della partenza di una buttata verso il 10 del mese.
 
“ci stò” dico Io
“cerco un bosco di castagni con le giuste condizioni e domani 19 giugno andiamo!”
 
“forse sei ancora addormentato” Risponde Lei con gentilezza,
“questo dovevi propormelo una settimana fa, adesso metti il naso fuori dalla porta …. Ci saranno 33°C con un’afa spaventosa e Tu vorresti farmi morire sotto i castagni in un lago di sudore?”
 
“La fai difficile…” rispondo Io “partiamo alle quattro del mattino e ci facciamo il bosco con il fresco”
Un’occhiata sott’occhi di Mara esprime più di ogni parola ciò che non dice ma pensa:
“Non siamo mai riusciti ad arrivare nel bosco prima delle 8/9 del mattino e vorresti riuscirci adesso?”


So benissimo che ha ragione su tutto il fronte e colgo la sfida con grande piacere che riassumo così:
Trovare un bosco in montagna al fresco sotto i faggi, con le fungaie che conosciamo, con le giuste condizioni per la buttata dei porcini che dovrebbe essere in partenza, evitare il caldo della collina e rimanere a una distanza da casa non superiore alle due ore di auto.
Difficile ma non impossibile.
Mi metto al lavoro davanti al computer e scorro le stazioni meteo per calcolare rapidamente (ormai ci riesco a mente) il rapporto pioggia residua/temperatura mediana e in dieci minuti LA TROVO!
Così…
Sabato 19 giugno alle 9 del mattino siamo a fare colazione al bar nel paesino ai piedi del monte scelto e come speravo ci sono quelli del posto già rientrati dai boschi che parlano fra di loro, sottovoce, dell’argomento del giorno: 
I PORCINI.
E ne parlano bene!
Risaliamo in auto già contenti in direzione del crinale.


La strada statale costeggia splendidi boschi di querce e carpini, in lontananza si vedono anche macchie di castagni e ai lati ci sono le auto arrampicate in “piazzole” sempre più precarie.
Succede sempre così!
I porcini nelle querce e castagni sono usciti da una settimana, la notizia è stata trasmessa da radiofante e “siamo tutti qui”
La nostra meta però è più su.
 
Raggiungiamo in macchina l’altezza cercata di 1.100mt dove contiamo in tutto 5 auto ferme e viste le precedenti me ne sarei aspettate molte di più ma è normale che sia così, il grosso dei fungaioli è più in basso.  
Inoltre le 5 auto appartengono sicuramente ai fungaioli del primo turno della mattina presto, noi siamo i primi del secondo turno quindi non ci diamo fastidio come verifichiamo poco dopo lungo i sentieri dove salutiamo 3 fungaioli di ritorno. 
Le fungaie sono DESERTE e silenziose proprio come piace a me.
Il terreno del bosco è abbastanza umido, la temperatura dell’aria è gradevole punge appena la pelle in modo delizioso, si sente il canto degli uccelli e qualcuno ha perso le penne.


Mi sarei aspettato di vedere un cielo azzurro terso invece c’è un po’ di foschia, intendiamoci niente a che vedere con la cappa color latte di casa. Già la mattina appena partiti il caldo era insopportabile col vento fastidioso e l’umidità che si attaccava alle mani. Se non sapessi interpretare i dati meteo a tutto avrei potuto pensare che andare a cercare i porcini, per fortuna lo so fare e adesso dovrei essere nel posto giusto, al fresco in mezzo ai faggi ma anche quì il caldo si sente e la leggera foschia dice che l’umidità dal terreno stà evaporando rapidamente….. 
e se già fosse troppo asciutto?  
Oltretutto un’occhiata veloce al bosco rivela che non si vede un fungo a pagarlo.


Niente paura penso, senza dire niente a Mara, non siamo ancora nelle fungaie ma  a scanso di equivoci decido di raggiungere le fungaie più umide:
Il risultato non cambia.
Nulla assoluto!
Misuro la temperatura del terreno ed è un po’ scarsa.
Per un attimo rimango perplesso poi capisco tutto!
L’umidità c’è come conferma il terreno umido, il problema è il caldo. 
La calura è scoppiata negli ultimi due/tre giorni,  al momento delle piogge di dieci giorni fa (calcolate coi dati della stazione meteo) la temperatura mediana era bassa e potrebbe non aver scaldato a sufficienza e dappertutto il terreno quindi la riproduzione del micelio nelle fungaie più umide e fresche potrebbe non essere partita oppure rallentata per cui:

DOBBIAMO CERCARE NELLE FUNGAIE CALDE ESPOSTE AL SOLE!
In quelle fungaie più calde la pioggia potrebbe aver provocato il giusto choc termico con avvio della riproduzione del micelio e conseguente partenza della buttata proprio in questi giorni.
 
Nelle nuove fungaie la scena cambia radicalmente.


Il bosco è più rado con pochi alberi d’alto fusto, in maggioranza sono grossi cespugli dalle ceppaie tagliate una decina d’anni fa e lasciano soleggiato gran parte del terreno che ha una temperatura di un grado più alta rispetto a prima.
Ci sono zone inerbite, altre con le felci, altre coperte di muschio, non mancano quelle col terreno nudo o coperto dalle foglie secche accumulate, c’è qualche fiore e compare anche qualcuno a fare la spia.  


Per l’oggetto del desiderio dobbiamo solo avere un attimo di pazienza. Intendiamoci, niente di eccezionale ne troviamo uno qui, due più in là, in maggioranza piccoli di nascita con solo la cappella fuori dal terreno ma appena mettiamo piede nella fungaia giusta cambia la musica.
In pochi metri quadrati  contiamo 10 aestivalis appena sbucati con la spugna bianca candida, senza neanche un verme e molti con la cuticola screpolata dal vento.

Alla fine dell’uscita ne conto 35 nella macchina fotografica e 15 nel cesto, controllati con i complimenti dalla pattuglia dei carabinieri forestali che ci fermano lungo il sentiero.
Alcuni dei 15 sono poi finiti in padella fritti per raccogliere il commento di mia figlia maggiore
BUONI QUESTI PORCINI!


La buttata è appena partita ma ho paura che sarà di breve durata se non ci saranno nuove piogge a compensare l’evaporazione molto alta in questo momento e siccome il ferro va battuto finché caldo….
domani domenica 20 giugno mi farò la seconda uscita e sceglierò una faggeta su un versante tutto esposto a sud ancora più caldo rispetto a quello di oggi dove conosco un tratto di bosco in forte pendenza che è tutta una fungaia col terreno completamente ricoperto di muschio, caldo e umido.
ARRIVO!

venerdì 18 giugno 2021

 AGGIORNAMENTO CONDIZIONI PORCINI PER GLI ULTIMI 10 GIORNI DI GIUGNO.
 
Il 18 giugno 2021 sono ormai partite le stagioni dei porcini 2021 e la mappa dei porcini inizia a colorarsi.


Il tutto avviene con una quindicina di giorni di ritardo a causa della bassa temperatura mediana che nel mese di maggio fino ai primi 10 giorni di giugno che non hanno permesso al terreno di accumulare il calore necessario per la riproduzione del micelio, anche in quelle stazioni dove la pioggia residua sarebbe stata sufficiente.
 
Per avere una conferma di questo ritardo basta vedere l’immagine della mappa dei porcini del 6 giugno dell’anno scorso

6 giugno 2020

La situazione era dinamica con molte stazioni gialle ma anche verdi e blu.
Lo stesso giorno di quest’anno la mappa era praticamente tutta rossa con poche eccezioni

6 giugno 2021

Nel post del 14 giugno ho descritto gli effetti del cambiamento meteo di fine maggio primi di giugno che ha creato le giuste condizioni a macchia di leopardo ma SOLO NELLE ZONE PIÙ CALDE al sud e in collina nei boschi di castagno e querce. 
Nel gruppo di mappa dei porcini  aumentano i post con le notizie di ritrovamenti.
 
In questo momento quindi si possono trovare ancora (non troppi) porcini delle buttate partite con il cambiamento meteo di fine maggio primi giugno.
In stragrande maggioranza sono aestivalis e pinophilus ma si iniziano a vedere i primi aereus nelle regioni più calde del centro e al sud. Si tratta di porcini di fine buttata con una dimensione in genere più grossa.
 
ADESSO SI APRE UNA FASE NUOVA.
 
Nella mappa dei porcini sono comparse le stazioni blu di fine buttata assieme a diverse stazioni verdi per il cambiamento di inizio giugno di cui ho detto, soprattutto in collina.
 

Accanto a queste stazioni verdi e blu si sono accese parecchie altre stazioni gialle dove la riproduzione del micelio è partita grazie al secondo cambiamento meteo del 8/10 giugno che si sta completando proprio in questo fine settimana.
 
È probabile che fra alcuni giorni possano partire le nuove buttate.
 
Le nuove buttate, grazie all'aumento delle temperature, potranno interessare anche i boschi di faggi e abeti sopra ai 1000mt di altezza anche nelle regioni del nord


e naturalmente ancora nelle regioni del centro e del sud interessate da belle piogge e già con buone temperature.


Certo ancora non si può parlare di buttate con grandi quantità e distribuite in modo omogeneo sul territorio ma per gli appassionati, questo fine settimana può essere l’opportunità di rimediare i porcini per il risotto.
 
DOVE ANDARE?
La situazione ideale sono i boschi nelle zone calde con il giusto rapporto pioggia temperatura che si è mantenuto per i giorni sufficienti a completare la riproduzione del micelio come quelli vicino alle stazioni verdi nella mappa.

In assenza di queste, c’è il dubbio:
È meglio visitare i boschi in collina col giusto rapporto pioggia temperatura da inizio giugno per cercare la fine delle buttate in corso?
oppure
visitare i boschi di faggi e abeti sopra i 1000mt per beccare la partenza delle possibili nuove buttate?


È il dubbio che mi ha sottoposto l’amico di fb Riccardo e che riporto (con la sua autorizzazione)
 
Buonasera Giancarlo, sono a chiederti un consiglio.
Sabato andrò a fare un giro con la speranza di trovare qualche funghetto.
Ho seguito le precipitazioni degli ultimi 15 giorni e nei miei boschi ho una precipitazione residua di 58 mm già dal 9 giugno, con una temperatura mediana sopra ai 12 gradi già dal 05 giugno.
La domanda è:
sulla base della tua esperienza, posso provare a fare un giro nelle fungaie che conosco nel faggio tra i 1100 e i 1300 metri oppure è troppo presto?
Che mi convenga fare un giro più in basso, intorno agli 800/1000 metri in bosco misto faggio/castagno/quercia anche se andrei un po’ a caso conoscendo poche fungaie a quelle quote?
 
Ho trovato il dubbio davvero intrigante ed è per questo che ho chiesto a Riccardo l’autorizzazione di metterlo in questo post assieme alla mia risposta che dico:


“Alcuni boschi di collina sono in produzione da diversi giorni ma con una produzione in genere modesta.
I fungaioli che conoscono bene quei boschi possono avere qualche speranza ma non è certo questo il momento giusto per imparare a conoscere i boschi sconosciuti, si rischia di girare a vuoto senza riferimenti utili come ad esempio funghi spia che non ci sono in abbondanza.
Nei faggi la temperatura che hai calcolato è un po' bassa e la pioggia del 9 giugno non può aver dato una grossa botta termica al terreno ma adesso la temperatura sta salendo parecchio quindi
potrebbe essere interessante scommettere sulla partenza della nuova buttata.
Il basso choc termico probabilmente non permetterà una buttata particolarmente generosa e aggiungo anche che forse sabato è un po' presto, ma visto che conosci i boschi potresti anche incontrare qualche bella sorpresa.
Io andrei nei faggi.
Fai sapere”
 
Intanto Io mi tengo in allenamento per essere pronto nel momento giusto.

ieri mattina 


poi a mezzogiorno



 

 

 

lunedì 14 giugno 2021

 DOVE ANDARE A FUNGHI NELLA SECONDA METÀ DI GIUGNO 2021.
 
La stagione dei porcini in questa prima metà di giugno 2021 inizia a dare qualche segnale anche se lentamente. Già in maggio si è visto qualcosa in particolare grazie all’ultimo cambiamento segnalato dalla mappa dei porcini il 26 maggio che ho descritto con i post nel blog e ancora stà regalando qualche porcino in esaurimento.

Questa prima parte giugno conferma a pieno il carattere del mese che può dare le prime belle emozioni ma anche le più forti delusioni proprio per le condizioni tipiche del mese, caratterizzato nelle regioni del NORD da temperature basse, in quelle del SUD da piogge scarse e al CENTRO in equilibrio molto precario e basta molto poco per romperlo.


Prevedere dove andare a porcini in questo periodo dell’anno è più difficile che in altri momenti a causa di alcuni motivi che ho approfondito nei miei manuali e richiamo:

  • Sia la pioggia che la temperatura sono al limite del range di produzione e basta poco perché una o entrambe escano.
  • Difficilmente la pioggia e la temperatura sono nel range di produzione in territori ampi, come ad esempio accade in autunno, quindi le buttate sono molto spesso localizzate a macchia di leopardo.
  • Il terreno non ha ancora accumulato molto calore, le piogge provocano uno choc termico debole e le buttate sono modeste
  • Difficilmente le condizioni sono giuste per aereus e edulis quindi la ricerca si limita fortemente ai boschi con le fungaie di pinophilus e soprattutto aestivalis

Nella prima metà di giugno 2021 ci sono stati due cambiamenti segnalati dalla mappa dei porcini.
 
Il primo cambiamento di inizio mese descritto nel post del 4 giugno che si può rileggere.
Il secondo cambiamento c’è stato il 12 giugno e bisognerà tenerlo sotto controllo.
 
In questo post mi occupo del primo cambiamento di giugno perché in questo momento è quello che permette di trovare qualche porcino in più ancora per qualche giorno quindi riporto la mappa del 1 giugno.

1 giugno

Proprio a causa del precario equilibrio pioggia temperatura di questo momento, come avevo previsto col post del 4 giugno che puoi rileggere, molte stazioni gialle sono diventate rosse senza passare dal verde.

7 giugno

ATTENZIONE questo non significa che la riproduzione si è bloccata in tutti i boschi a tutte le altezze e nelle diverse condizioni di esposizione.
 
La mappa dei porcini elabora i dati delle stazioni meteo che QUASI MAI sono all’interno dei boschi ed è normale che nei boschi vicini a quelle stazioni gialle ci siano zone che mantengono di più l’umidità rispetta ad altre, zone con esposizione a nord o sud con temperature diverse, zone dove si accumula la pioggia e altre dove scorre veloce …..
Insomma il bosco è grande e vario e sicuramente vicino a quelle stazioni gialle si possono trovare piccole zone che hanno mantenuto il range di produzione e permesso l’uscita di qualche porcino che la mappa non può prevedere perché servirebbero infinite stazioni meteo nelle diverse posizioni del bosco.
 
Per trovare i porcini n queste condizioni, più che mai, bisogna tenere sotto controllo i propri boschi.
Naturalmente vale sempre il metodo classico di uscire spesso per dare una controllata diretta alle condizioni del bosco nei giorni dopo le piogge. Per chi non può o non vuole seguire questo metodo sconsiglio di aspettare l’imbeccata degli amici, quella arriva sempre dopo i fuochi!
 
L’alternativa che propongo con il mio nuovo metodo si ispira di fatto al metodo classico ma invece di andare in macchina a ispezionare il bosco propongo di portare il bosco nel salotto di casa con tre semplici passaggi:
 
·         La mappa dei porcini segnala i cambiamenti utili per i porcini con le stazioni gialle.
·         Ogni due max tre giorni si controllano i DATI della pioggia residua e temperatura mediana forniti dalla mappa nelle stazioni più vicine possibili ai propri boschi e si confrontano col range di produzione che si può trovare nei miei modelli di previsione
·         Si sceglie il bosco all’altezza indicata dalla mappa sui versanti più o meno caldi e umidi a seconda dello scostamento fra i dati e il range. e si parte solo dopo che sono trascorsi i giorni necessari a completare la riproduzione del micelio che variano da  8 a 16 giorni in base al rapporto pioggia temperatura come ho descritto nei miei manuali.
 
            DOVE ANDARE A CERCARE I PORCINI IN QUESTI GIORNI?

Il cambiamento utile da considerare, ancora per qualche giorno è quello di fine maggio inizio giugno nei boschi vicini alle stazioni gialle che ricordo:

1 giugno

26 maggio

bisogna scegliere i boschi che conosciamo vicini a quelle stazioni allora gialle, ovviamente quelle che sono diventate verdi ma anche quelle diventate rosse, che possono avere la migliore temperatura e umidità rispetto al range di produzione..
 
Questo è quello che faccio io normalmente e mi bastano pochi minuti, poi decido di partire anche se non ci sono le condizioni.
Ad esempio in questo inizio di stagione, nei miei boschi non c’è stato nessuno dei due cambiamenti utili segnalati dalla mappa ciò nonostante, tre giorni fa ho fatto la mia passeggiata nei boschi (senza cesto) e ho trovato un sacco di bella roba, anzi ho visto belle cose.


e le ho sentite!

un gigantesco sciame di api.
Di solito lo sciame esce dall’arnia e si mette su un ramo vicino all’apiario in attesa che le api esploratrici abbiano il tempo di trovare un albero cavo, una roccia o altro idoneo a costruire la nuova colonia.
In questo caso lo sciame era per terra e vi assicuro
ERA IMPRESSIONANTE!
 
Verso la metà fine della settimana inizieranno gli effetti del secondo cambiamento di giugno e lo terremo sott’occhio.

sabato 12 giugno 2021

 SI SONO SPENTE LE STAZIONI DELLA MAPPA DEI PORCINI IN LOMBARDIA.
 
Matteo è un mago informatico e come sempre risolverà rapidamente il problema. 


La mappa scarica i dati trasmessi da un migliaio di stazioni meteo disponibili in rete, li elabora in diretta con l’algoritmo del mio modello di previsione e indica se ci sono le
giuste condizioni di pioggia e temperatura per i porcini.

La mappa dei porcini è uno strumento informatico complesso e debbo fare i complimenti a Matteo che gestisce l’APP gratuita MAPPA DEI PORCINI PREMIUM. 
E' uno strumento che abbiamo creato Io e Matteo, non esisteva ed è utilizzato normalmente da molte migliaia di appassionati (ci è stato anche copiato). 
L'uso corretto della mappa aiuta a scegliere i boschi giusti in ogni momento e ridurre drasticamente le uscite a vuoto  grazie a  qualche informazione  non disponibile in passato.

Non mi stancherò mai di dire che la mappa non è l'orario di apertura e chiusura del negozio dove vendono i funghi. Per trovare i porcini non basta sapere dove ci sono le condizioni giuste, bisogna fare le scelte conseguenti ed è ciò che ho  raccontato nei miei tre manuali assieme al modello di previsione e anche nel blog.


È un peccato che il problema in Lombardia si sia presentato proprio adesso con un cambiamento in atto da tenere sotto controllo che potrebbe aprire alla grande le stagioni dei porcini 2021
 
Fino a questo momento ci sono stati ritrovamenti a macchia di leopardo e non me la sento proprio di dire che le stagioni sono partite.
Non voglio ancora sbilanciarmi, aspetto qualche giorno a commentare la situazione ma adesso potremmo esserci.

giovedì 10 giugno 2021

 UN FUNGO DI CUI ANCORA NON SI CONOSCE TUTTO.
 
“Gli uomini più abili se ne sono occupati; credettero di aver scoperto il seme, promisero che se ne sarebbero seminati a volontà. Sforzi inutili promesse menzognere” ( da: la filosofia del gusto-Parigi 1865).
 
In questo giugno altalenante, la mappa dei porcini segnala qualche movimento.


Per scaramanzia oggi voglio parlare di un altro fungo che in questo momento mi dà delle belle soddisfazioni.

                                                     I TARTUFI
Sono partito dall’inizio parecchi anni fa con:

L’IMPIANTO DI UNA TARTUFAIA.
In primavera ho fatto germogliare le ghiande, le ho immerse in una poltiglia di tartufo sminuzzato e acqua quindi le ho piantate in vasetti con terreno sterile.
In autunno ho trapiantato le piantine in un terreno incolto, argilloso, in forte pendenza inutilizzabile per altri scopi  e ho aspettato ... aspettato ….. e intanto continuavo a piantare piantine.
Dieci anni dopo i primi trapianti, in primavera mentre ero nell’orto a legare i pomodori è arrivata bella scodinzolando per avere il premio … 
in bocca teneva uno scorzone grosso come una patata.
Adesso in quel calanco c’è un bosco con alberi grandi e piccoli e sotto alcuni trovo gli scorzoni.


Ho la speranza che l’ossigeno prodotto dal mio bosco  possa compensare l’anidride carbonica emessa dai miei consumi.

Il secondo passaggio richiedeva:

I CANI DA TARTUFO.
bella è argo si sono aggiunti alla famiglia appena cuccioli e subito ho iniziato a giocare con palline di tartufo che nascondevo vicino a una crosta di formaggio mentre li incitavo a trovarli con un “cerca”. Scoperto il tesoro (aiutato) lasciavo che mangiassero la crosta come premio e mi riprendevo il tartufo avendo cura di farlo annusare bene. 
Giorno dopo giorno nascondevo sempre meglio il tartufo e il formaggio, anche sotto poca terra o un sasso per fargli comprendere che per trovarli e mangiare il formaggio potevano utilizzare l’olfatto.
A quel punto ho iniziato a sotterrare solo il tartufo la sera prima del gioco, la mattina loro lo trovavano seguendo l’odore e ricevevano il formaggio in premio.
Finito l’addestramento “teorico” sono passato sul campo con l’aiuto di un bravo cane guida da tartufo bene addestrato che loro seguivano e imitavano.
Dopo alcune uscite erano pronti a fare da soli e questo è il risultato di un giretto di qualche giorno fa nel mio bosco che cresce.


Visto che tutta l’operazione è stata tutto sommato semplice, grazie all’intelligenza dei cani, ho tentato un altro addestramento.
 
UN CANE DA FUNGHI.
Ho provato a ripetere l’addestramento di bella e argo utilizzando i prugnoli e i porcini invece dei tartufi.
Fino alla fase di addestramento “teorica” è andato tutto bene, i due trovavano sia i prugnoli che i porcini da me nascosti senza alcun problema.
Nel bosco con i prugnoli ho avuto qualche risultato ma con i porcini …. zero, forse perché non avevo un cane guida o a casa sentivano l'odore delle mie mani, comunque non ho insistito.


Conosco fungaioli che usano normalmente il cane per i prugnoli. 
Non so se questa sia una pratica consentita ma ciò che è certo e che con un cane da prugnoli ben addestrato si possono trovare le prugnolaie più segrete nei boschi fitti.
 
L’ultimo passaggio è stato in cucina, particolarmente impegnativo perché sto parlando del tartufo estivo, lo scorzone, certamente meno profumato del bianco e del nero pregiato.
Mi è venuto in aiuto un amico con un’antica ricetta che valorizza molto lo scorzone e la racconto:
 
UN’ANTICA RICETTA PER GLI SCORZONI.
Portare in ebollizione una parte di brodo con una parte di olio e burro, in piena ebollizione si aggiunge il tartufo estivo affettato solo per qualche secondo. Attendere che il composto si raffreddi prima di aggiungere un po' di parmigiano grattato. 
Abbrustolire le fette di pane toscano, toccarle appena nel brodo solo su un lato, coprirle bene col composto di tartufo e qualche fetta di tartufo fresco.

Lo stesso condimento può essere usato per le tagliatelle.
Provare per credere.


Come si vede anche dalla foto, in questo momento il tartufo è ancora bianco e non vale la pena raccoglierlo, meglio lasciarlo al suo posto per continuare a diffondere le spore.