Funghi

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venerdì 30 dicembre 2016

LA DIMENSIONE DEI PORCINI RACCONTA L’EVOLUZIONE DELLA BUTTATA.

La cosa più semplice a cui pensare è che i porcini escono all'inizio della buttata, col passare dei giorni invecchiano, nel frattempo ne nascono altri che a loro volta completano il ciclo e così via fino a quando rimangono le giuste condizioni di pioggia e temperatura che ho descritto nel mio modello di previsione "trovare i funghi porcini".
Sembrerebbe tutto logico ma quando si parla di porcini non bisogna accontentarsi delle spiegazioni facili che spesso nascondono informazioni preziose, come sanno bene i fungaioli esperti che osservano bene i porcini prima di metterli nel cesto e non si fermano allo schema che associa l’evoluzione della buttata alla sola freschezza dei porcini. 
Durante tutta la buttata si trovano porcini freschi, quello che cambia è la dimensione e a questa bisogna prestare molta attenzione.


La freschezza e la dimensione dei porcini non sono direttamente collegate, spesso capita di trovare porcini freschi di piccole dimensioni, come quello in fotografia e altre volte grossi ma sempre freschi. Per saperne di più, nel corso del mio studio, ho iniziato a pesare  i porcini che portavo a casa e a calcolare il peso medio in ogni uscita.
Dopo anni di misure sono arrivato a due conclusioni che adesso mi permettono di comprendere se la buttata è appena iniziata o è ormai giunta alla fine, anche con un’occhiata al raccolto di un amico o ancora più semplicemente da una fotografia postata su fb.

La prima conclusione smentisce un’opinione comune secondo la quale i porcini nascerebbero piccoli e col passare dei giorni diventerebbero grossi.
Nella realtà i porcini sbucano già piccoli oppure grossi, col passare dei giorni crescono in volume (meno in peso) e invecchiano rimanendo della stessa categoria.
Un porcino appena sbucato di 50gr. non diventerà mai di due hg.  
Nella foto c’è un porcino bello grosso di 3.5hg. ancora giovinetto e arzillo uscito da due /tre giorni al massimo. Se lo avessimo trovato il giorno prima sarebbe stato più chiuso ma già bello robusto.



Una zucca parte da un seme e in due mesi diventa di dieci Kg. Un porcino nasce già con la sua dimensione a seconda dello stato di avanzamento della buttata.
La buttata parte con volate caratterizzate da porcini di una certa dimensione e prosegue con altre volate di diversa dimensione.

Nel prossimo post  descriverò la seconda conclusione a cui sono giunto cioè come varia la dimensione durante la buttata e così si capirà se il porcino nella fotografia l’ho raccolto all'inizio oppure alla fine della buttata stessa. 

domenica 25 dicembre 2016

I TEMPI DI CRESCITA DEI PORCINI.
Il tempo impiegato da un porcino appena sbucato a crescere e infradiciarsi, mi interessa come tutto ciò che li riguarda, in più c’è lo scopo pratico di sapere per quanti giorni si può continuare a cercarli anche quando il micelio ha smesso di produrre dopo che la pioggia e la temperatura sono uscite dal range di produzione.
Premetto che nel corso del mio studio, non ho avuto la possibilità di raccogliere dati oggettivi sui tempi di accrescimento dei porcini che potessero essere confrontati e verificati in modo oggettivo come ho fatto con tutti gli altri dati.
Per ottenerli avrei dovuto osservare lo stesso fungo per più giorni in tutte le condizioni e ripetere l’operazione molte volte. 
Anche con tutta la buona volontà non è per me possibile.
Mi è capitato di osservare alcune riprese fatte con una telecamera puntata su un porcino in crescita e debbo dire che sono immagini spettacolari ma non forniscono troppe indicazioni sui tempi al variare delle condizioni.
Non posso quindi esprimere un parere statisticamente dimostrabile  ma posso farlo indirettamente sulla base delle osservazioni fatte in centinaia di uscite.
Ecco come.


Il mio modello di previsione permette di individuare il giorno nel quale PARTE la buttata e ovviamente in quei giorni i porcini sono tutti freschi.
Molto spesso dopo due/quattro giorni nelle fungaie in collina al caldo, ho continuato a trovare porcini freschi e altri già aperti con la spugna verde alla fine del ciclo. 
I secondi, evidentemente, erano porcini sfuggiti alla ricerca dei giorni precedenti che avevano avuto  il tempo di completare la crescita.

Nelle fungaie al fresco in montagna prima di trovare funghi vecchi passavano quattro/sei giorni e anche di più in particolare in autunno.

Per provare a trovare la conferma di queste osservazioni ho fatto due prove che racconto.
“In una bella faggeta in autunno avevo trovato un gruppo di 4/5 piccoli esemplari ben nascosti di edulis appena sbucati e avevo deciso di non toccarli. La settimana dopo ero tornato con poche speranze di rivederli invece c’erano ancora tutti, semplicemente più vecchi.
Quando avevo ripetuto la stessa prova nei cerri in estate con gli aereus dopo quattro giorni i funghi erano già squagliati.”

Come detto sono valori ricavati in modo empirico ma sufficienti per lo scopo pratico che mi interessa e che riassumo così.
I porcini completano il loro sviluppo nel tempo di una settimana variabile a seconda della temperatura. Dopo che il micelio ha smesso di produrre, la buttata dei porcini  prosegue  per due/quattro giorni nelle fungaie al caldo della collina e per cinque/sette giorni al fresco della montagna.


Questo è il risultato delle mie osservazioni e sono molto interessato a conoscere l’esperienza di altri appassionati.

venerdì 23 dicembre 2016

Ho fotografato un rametto di vischio sulle colline vicino a casa che mi sembra particolarmente adatto allo scopo:


AUGURI.




nel prossimo post dopo Natale mi occupo dei  TEMPI DI CRESCITA DEI PORCINI.

mercoledì 21 dicembre 2016

NEI GIORNI DELLA BUTTATA SI IMPARA COME ANDARE A FUNGHI.

I giorni della buttata sono quelli che attendiamo tutto l’anno e bisogna sapere che sono pochi. Come per tutte le cose ci sono zone maggiormente vocate e altre meno. Se considero quelle dove ho condotto il mio studio, mi sento di dire che nello stesso bosco in un anno possono esserci 2-3 buttate e se considero una durata media di 10/15 giorni ciascuna si arriva a una trentina di giorni  all’anno. Poi ci sono gli anni nei quali non parte neppure una buttata e altri dove si ripetono con maggiore frequenza.
Come si suole dire, questi sono i “conti della serva” ma aiutano a capire che quei giorni non possono essere sprecati.
Chi vuole trovare i funghi sul serio deve essere nel bosco nei giorni della buttata e ancora di più ci deve esserci chi vuole imparare ad andare a funghi. Solo in quei giorni apre l’unica vera scuola di funghi alle cui lezioni può assistere solo chi frequenta e chi ha la pazienza di osservare e ascoltare gli insegnamenti del maestro bosco.


Alcuni anni fa in compagnia di un amico alle prime armi ero finito nel mezzo di una fungaia veramente piena di aereus belli da vedere, fotografare e raccogliere. L’amico non stava più nella pelle, ne trovava uno li,  un secondo un po’ più in la, poi un terzo, un quarto e così via  e ogni volta non riusciva a trattenere un esclamazione “bello” “qui ce n’è un altro”…. In quella festa, con fare saccente mi ero rivolto a lui con una frase piena di presunzione di chi sa:
“questo è quello che intendo quando  dico di andare a funghi”.
Lui si era fermato un attimo poi mi aveva risposto:
allora io non sono mai andato a funghi” poi era ripartito.

Ho raccontato questo episodio per dire che non ci si deve accontentare.
Quando si và a porcini prima o poi bisogna finire nel posto giusto nel momento giusto, non tanto per portare via una carriola piena di funghi che non servono ma per provare la soddisfazione di un risultato per il quale ci siamo impegnati.
Nulla accade a casaccio.
Ogni scelta che facciamo può dare risultati diversi e se quel giorno siamo capitati in quel bosco perché non avevamo niente di meglio da fare, difficilmente avremo grandi risultati. Se si vuole davvero andare a funghi, bisogna avere consapevolezza e giusto approccio.
Il discorso ovviamente si rivolge ai meno esperti, gli altri sanno come si fa ad inseguire la buttata passando da un bosco ad un altro e sanno anche quando passare da un’altezza a un'altra nello stesso bosco perché hanno già il diploma quindi sanno leggere la buttata e mettono a frutto le conoscenze per aumentare le opportunità.

Ogni buttata è un caso a se:
Parte e dura quando fino a quando ci sono le giuste condizioni di umidità e temperatura secondo uno schema di evoluzione normale che può essere previsto e ho detto come si fa col mio modello di previsione TROVARE I FUNGHI PORCINI ma quando si ha a che fare con i funghi bisogna essere pronti anche per le situazioni che modificano lo  standard. Molto spesso intervengono fattori locali non prevedibili e bisogna essere capaci di valutarne gli effetti nel momento in cui si presentano come appunto sanno fare i fungaioli esperti.
Consapevole dell’importanza di sapere individuare i giorni della buttata ho pubblicato 4 post per raccontare come faccio io per  prevederli e se ti interessa li puoi vedere sul blog.


Nei prossimi post farò degli APPROFONDIMENTI per quelle situazioni che modificano lo schema normale di evoluzione della buttata, pescando nel bagaglio di ciò che ho imparato in tanti anni passati a scarpinare nel bosco per inseguire i porcini e non solo. 

sabato 17 dicembre 2016

COME CONTROLLARE LA DURATA DELLA BUTTATA DEI PORCINI.

La durata di una buttata di porcini parte dal giorno in cui termina la riproduzione del micelio e  dura in funzione dei fattori che influiscono sulla crescita:
Umidità, calore, tipo di alberi, altezza, vento, esposizione dei versanti, tempi di crescita.
Ogni buttata evolve in base alle condizioni meteo del momento e ha una storia a se.
Se non piove, se fa troppo caldo, se tira vento, aumenta l’evaporazione, i due valori di pioggia residua e temperatura mediana escono dal range,  la produzione si interrompe,  i porcini già sbucati scompaiono in fretta e la buttata dura pochissimi giorni.
Con bassa evaporazione e bassa temperatura la buttata può durare a lungo.

In queste condizioni, non ha alcun senso cercare di definire a priori un valore di durata media della produzione che può andare da un minimo di quattro/cinque giorni a oltre venti.
I fungaioli più esperti “sentono l’aria” e si rendono conto dell’evoluzione della buttata ma lo possono fare solo se sono nel bosco.
Chi invece deve programmare le ferie, ha bisogno di sapere da casa se la buttata è ancora in corso o no e con almeno un giorno o due di anticipo. Per questi ultimi, nei tre post precedenti, ho cercato di raccontare come faccio io per verificare la durata della buttata attraverso il rapporto pioggia/temperatura del mio modello di previsione che utilizzo i dati ricavati dalle stazioni meteo vicine ai miei boschi e se ti interessa li puoi vedere.

Per dare qualche riferimento generale in più, sempre a vantaggio dei meno esperti, provo ad aggiungere alcune considerazioni pratiche che ho ricavato dalle osservazioni fatte negli anni, nelle mie zone di ricerca sull'Appennino centrale.
                                            Se cerchi  lo trovi

CONSIGLI PRATICI.

1.      Nelle 100 buttate che ho studiato, in pochissimi casi le buttate hanno avuto durata superiore alle due settimane.
2.      Le buttate con durata maggiore le ho trovate più spesso nei mesi autunnali e primaverili, mentre  nei mesi estivi ho spesso dovuto “cogliere l’attimo”.
3.      Le buttate più lunghe sono sempre state associate a nuove piogge anche modeste distribuite nel corso della buttata stessa per compensare gli effetti dell’evaporazione e la temperatura è rimasta nell'intervallo giusto per tutto il periodo.
4.      Dopo che il micelio ha smesso di produrre, la buttata prosegue ancora per alcuni giorni  nei quali i porcini già spuntati completano il loro ciclo di accrescimento:
3/4 giorni con temperature alte in estate e in collina;
4/6 giorni con temperature basse in primavera, autunno e in montagna

venerdì 16 dicembre 2016

DURATA DELLA BUTTATA

Sono partito con una domanda:
Oggi ne abbiamo trovati tanti, domani vale la pena prendere un giorno di ferie oppure possiamo attendere il prossimo fine settimana?

Per chiarire al meglio i termini della risposta, ho descritto l’evoluzione di due buttate:
Una buttata corta di aereus partita a fine luglio con buona pioggia, forte sbalzo di temperatura, temperature alte e buona raccolta per 7 giorni.
Una buttata lunga di edulis nei faggi a fine Settembre partita con un veloce evento meteo caratterizzato da molta pioggia in due giorni,  buono sbalzo di temperatura, nuove piogge leggere ripetute ogni 4/5 giorni, temperatura bassa e ottima raccolta per 20 giorni.

perché tanta differenza?

Nel primo caso l’elevata evaporazione causata dall’alta temperatura del mese di Luglio senza nuove precipitazioni, aveva portato la pioggia residua fuori dal range di produzione subito dopo l’inizio della buttata e la produzione si era interrotta.
Nel secondo caso le nuove piogge unite alle basse temperature di Ottobre, avevano contenuto l’evaporazione e mantenuto la pioggia residua nel range di produzione entro i valori ottimali.



Sono solo due esempi concreti scelti fra le 100 buttate che ho analizzato nel corso del mio studio e tutte dimostrano che la durata della buttata è data dalla somma di due fattori entrambi prevedibili:

1.      NUMERO DI GIORNI NEI QUALI IL MICELIO CONTINUA A PRODURRE.
Ricordo che il micelio entra in produzione se la pioggia e la temperatura restano nel range giusto per il tempo necessario a completare la fase di riproduzione, come ho descritto puntualmente nei post dedicati all'argomento che puoi rivedere nel blog.
Alla fine della riproduzione inizia la fase di produzione vera e propria con la comparsa dei porcini.
Il micelio continua a produrre fino a quando la pioggia residua nel terreno e la temperatura mediana dell’aria restano nel range cioè nell’intervallo utile di produzione.
Attraverso le curve di produzione del mio modello  TROVARE I FUNGHI PORCINI si può fare la verifica del range di produzione anche giorno per giorno e scoprire quando termina l’intervallo utile.

2.      NUMERO DI GIORNI NECESSARI  PER COMPLETARE LA CRESCITA.
Dopo che la pioggia residua e la temperatura mediana sono uscite dal range, termina la produzione ma non la raccolta perché i funghi già spuntati completano il loro sviluppo in un tempo che dipende dalla temperatura.

Con  temperature basse i tempi si allungano e viceversa si accorciano con temperature alte, nel prossimo post dirò quanti giorni.

martedì 13 dicembre 2016

UNA RACCOLTA DI PORCINI DURATA VENTI GIORNI. 

Nel post precedente ho descritto una buttata di aereus durata 7 giorni, adesso ne descrivo una di edulis durata  20 giorni utilizzando un grafico con gli stessi dati della buttata corta.
In questo caso ho estratto il grafico dal mio manuale dove vengono riportati anche gli altri dettagli della buttata, la numero 50:
i mm. di pioggia residua,  i gradi °C della temperatura mediana con relativi calcoli, l’entità dello sbalzo, il n° di porcini per ogni uscita, il peso medio e l’individuazione delle volate. Se ti interessano puoi scaricare il mio modello col LINK:TROVARE I FUNGHI PORCINI



Descrizione.
Quell'anno a metà Settembre nei faggi c’era stato un veloce evento meteo durato due giorni con molta pioggia e buono sbalzo di temperatura. Dopo 14 giorni era partita una buttata eccezionale che ci aveva regalato un centinaio di porcini per ogni uscita.



La pioggia e la temperatura erano entrate subito nel range di produzione grazie alla veloce e intensa perturbazione.
Nei giorni successivi si erano ripetuti  altri tre eventi meteo con piogge non abbondanti ma sufficienti per contrastare l’evaporazione e mantenere la pioggia e la temperatura nel range, cioè nell'intervallo utile per la riproduzione del micelio e la produzione di porcini, per 30 giorni.
In totale avevamo trovato tanti porcini per 20 giorni.

Questa buttata è interessante per alcuni aspetti:
1.     La temperatura era bassa ma rimasta nel range per molto tempo, come accade facilmente in  questa parte dell’Appennino nei mesi di Settembre e Ottobre.
2.  La riproduzione del micelio era durata molto, 14 giorni per l’elevata pioggia e bassa  temperatura.   
3.     La bassa temperatura e le ripetute piogge successive alla prima avevano mantenuto l’umidità giusta e  rilanciato la produzione.
4.   Dopo che la pioggia e temperatura erano uscite dal range, avevamo trovato i porcini per soli altri quattro giorni.

Nel prossimo post metto a confronto le due buttate descritte e riporto il risultato del mio studio che consente di prevedere la durata delle buttate in tutte le circostanze.

lunedì 12 dicembre 2016

LA RACCOLTA DEI PORCINI PUÒ ESAURIRSI IN POCHI GIORNI.

Oggi ne abbiamo trovati tanti, domani vale la pena prendere un giorno di ferie oppure possiamo attendere il prossimo fine settimana?

Chi non si è mai fatto questa domanda scagli la prima pietra; io credo nessuno.

Per rispondere bisogna capire quanto può durare la buttata.
Ci sono buttate che durano soli pochi giorni, come spesso accade e altre che durano anche settimane.
Per spiegarmi meglio faccio  due esempi concreti ricavati dal mio archivio con una buttata corta e una lunga.
Per chiarire meglio i concetti che voglio esprime utilizzo due grafici, naturalmente quando si vogliono fare le previsioni non serve alcun grafico, basta guardare i dati sui siti meteo delle stazioni vicini ai nostri boschi e fare due somme molto semplici anche a mente.  



UNA BUTTATA CORTA
di aereus partita con molta pioggia e forte sbalzo di temperatura a fine luglio. Nel grafico che sintetizza la buttata riporto: 
La temperatura mediana e la pioggia residua  entrambe calcolate con il mio metodo di previsione;
Il numero di giorni nei quali le due variabili meteo sono rimaste comprese nel range di riproduzione del micelio e produzione porcini;
Infine il numero di giorni nei quali abbiamo trovato i porcini con le relative quantità.



Commento:
La pioggia e la temperatura erano rimaste nel range per 12 giorni dei quali 9 per la riproduzione del micelio e gli altri tre per l’uscita dei porcini.
Nei giorni seguenti la temperatura era salita e la pioggia residua scesa per evaporazione entrambe fuori dal range.
La raccolta era durata soli altri 5 giorni.
In totale avevamo trovato tanti porcini per 7 giorni e l’ottavo giorno ce n’erano solo alcuni vecchi inutilizzabili divenuti tali in pochi giorni a causa delle alte temperature.

Ho scelto questa buttata per vari motivi:
1.      In estate dalle mie parti sull’Appennino centrale e peggio al sud, generalmente la temperatura è troppo alta soprattutto in bassa e alta collina ma nel caso di una bella perturbazione con la pioggia sufficiente unita a un bello sbalzo di temperatura, può partire una buttata con molte soddisfazioni. 
     In questa stagione è facile che le precipitazioni abbiano carattere temporalesco per cui è fondamentale dedicarsi allo sport “la caccia ai temporali” di cui darò le regole a cui attenersi in un prossimo post.

2.      Con temperature elevate e senza nuove piogge la buttata dura pochi giorni ma un aspetto positivo c’è.  Nel caso descritto i pochi giorni di raccolta non erano stati sufficienti per un’ampia diffusione della notizia e nel bosco eravamo rimasti in scarsa compagnia per tutto il periodo.

3.      Breve durata non significa necessariamente scarsa produzione e riprenderò questo aspetto in un altro post.


Nel prossimo post pubblicherò il grafico col commento di una buttata eccezionalmente lunga. 

venerdì 9 dicembre 2016

TUTTI I SEGRETI DEI PORCINI.

Terminata la riproduzione del micelio, se rimangono le giuste condizioni, iniziano a spuntare i porcini.
Essere nel bosco in questo momento è già un successo ma per completare l’opera bisogna mettere nel cesto un bel numero di porcini come sanno fare bene i fungaioli più esperti.
Le variabili in gioco sono molte e ancora una volta le scelte giuste fanno la differenza.
Bisogna indovinare i versanti giusti, i momenti adatti, i boschi migliori, in alto, in basso e ci si può aiutare anche con le avvertenze di cui ho parlato nei post recenti pubblicati nel blog su questi temi.



Nonostante il periodo, il blog continua ad essere molto visualizzato e penso di poterlo interpretare come un segnale di interesse per quello che scrivo, così ho deciso di preparare alcuni post di approfondimento con alcune questioni di cui è bene tenere conto nel momento in cui i porcini iniziano a crescere.

Questi sono i titoli:
            DURATA DELLA BUTTATA.
SUCCESSIONE DI CRESCITA, DEI PORCINI.
INTENSITÀ DELLA BUTTATA
BUTTATA CONSECUTIVA
            IL VENTO
            I TEMPI DI ACCRESCIMENTO DEI PORCINI.

Pubblicherò i post sul blog compatibilmente con i tempi per prepararli e non necessariamente in questo ordine.

I commenti degli appassionati sono sempre bene accetti e aiutano a capire meglio il mondo fantastico dei funghi.  

mercoledì 7 dicembre 2016

ECCO I GIORNI NECESSARI PER FAR SBUCARE I PORCINI.

Negli anni ho costruito il grafico con i giorni necessari per completare la riproduzione del micelio e fare uscire i porcini, poi l’ho collaudato e questi sono i risultati.

  1. La riproduzione del micelio parte dopo lo sbalzo di temperatura  ma solo se la pioggia e la temperatura entrano nel range di produzione del mio modello e ci restano per tutto il tempo necessario.
  1. L’intervallo di tempo per la comparsa dei porcini varia da un minimo di 8 giorni con una pioggia di 60 mm e una temperatura di 14°C e aumenta fino a 14 giorni con l’aumentare della pioggia. Nel mio modello trovi tutte le possibili combinazioni  e se ti interessano puoi vederle ed eventualmente scaricare col LINKTROVARE I FUNGHI PORCINI 
Il risultato appare molto logico. Il micelio si riproduce solo se ci sono le giuste condizioni e impiega un numero di giorni che variano in base alla quantità di pioggia e temperatura. Molta pioggia riduce la temperatura del terreno e i tempi di riproduzione si allungano e la stessa cosa vale al variare dell’altezza del bosco; nei castagni caldi sui 6/700mt i tempi sono più corti, mentre sono più lunghi nei faggi oltre i 1000mt col terreno fresco. Infine ogni porcino ha le proprie esigenze di pioggia e temperatura con tempi diversi e ovviamente ogni stagione ha le sue temperature.


Ecco come faccio.
I miei numeri in qualche modo confermano la regola del maestro montanaro che ho ricordato nel precedente post, naturalmente non è il tipo di bosco a stabilire i tempi per la riproduzione del micelio ma l’umidità e la temperatura che varia con l’altezza quindi con il tipo di bosco e le stagioni.
Paradossalmente il nostro uomo non ha bisogno di alcuna regola:
il caldo, la pioggia, il vento, la nebbia e gli sbalzi di temperatura gli sono noti semplicemente aprendo la porta di casa; riconosce il profumo di fungo che sale dal terreno quando si prepara alla buttata e l’aspetto del bosco secco col terreno duro e polveroso; sa vedere quando il terreno “bolle” nei giorni delle “calde-fredde”; sa che alla fine della primavera dopo nove giorni da una bella pioggia, è bene visitare il bosco di castagni; a settembre, sempre dopo nove giorni, ritorna nel castagneto, al decimo sale nelle querce e al dodicesimo nei faggi e sa anche che deve fare il percorso inverso se fa molto caldo.
Quello è il suo bosco e per me comune mortale non c’è speranza.
Posso tentare di essere nel bosco con lui solo se mi invita o se riesco a leggere i segnali del bosco ed è quello che faccio con i due soliti numeri, temperatura mediana e pioggia residua, calcolati con i valori delle stazioni meteo in modo semplice utilizzando il metodo che tiene conto di tutte le variabili.
Dopo lo sbalzo di temperatura, quando i due valori entrano nel range di produzione aspetto il numero di giorni che servono per completare la riproduzione del micelio con quella pioggia e temperatura,  quindi parto.

COMMENTI – DOMANDE - RISPOSTE.

Pierangelo:…ma come si fa a sapere se l’acqua è stata sufficiente?
Risposta: si calcola con i dati delle stazioni meteo e si verifica se ricade nel range del mio modello.

Franco: Nella mia esperienza ho verificato che bastano 4 giorni.
Risposta: Dipende da quando si inizia a contare.

Luca: Grazie stai dando informazioni molto utili specie ad appassionati come me che non hanno grandi esperienze.
Risposta: felice se ci riesco.

Pierdomenico: Interessante la riflessione ma che ne dici delle fasi lunari?
Risposta: Non ho trovato collegamenti fra le fasi lunari e i tempi di riproduzione del micelio.

Luigi:..ho notato che i porcini rossi vogliono più tempo.
Risposta: sono i porcini del freddo e quindi più lenti.

Stefano: nei faggi anche due settimane
Risposta: giusto ma solo se mantiene la pioggia residua per tanto tempo.

Gian Marco: senza usare un metodo è  difficile comprender i cambiamenti.
Risposta: Il segreto è nella curiosità di comprendere ciò che si vede.

sabato 3 dicembre 2016

QUANTI GIORNI BISOGNA ASPETTARE DOPO LA PIOGGIA,  PRIMA DI VEDERE I PORCINI?

Nei due precedenti post  mi sono occupato dello sbalzo di temperatura che attiva la riproduzione del micelio presente nelle fungaie.
La seconda domanda a cui inizio a rispondere col primo dei due nuovi post che ho preparato è quella riportata nel titolo.

La faccenda è complessa perché incidono molti fattori, ogni fungaiolo ha le sue idee e si comporta di conseguenza.


Da ragazzo all'inizio del mio viaggio fra i funghi senza un mentore a farmi da guida, avevo presto compreso che esisteva un collegamento diretto fra la comparsa dei porcini e la quantità di pioggia ma c’erano di mezzo anche gli alberi, nei castagni uscivano prima che nei faggi e anche le stagioni, visto che in estate si trovavano prima che in primavera;

Il primo indizio per risolvere l’enigma l’avevo ricevuto da un montanaro maestro di funghi.

“si parte per funghi dopo 8/9 giorni da una bella pioggia, nei boschi di castagni; dopo 10/11 giorni ci si sposta nei i boschi di cerri e dopo 12/13 giorni si sale nei faggi”.

Era già qualcosa per diversi motivi.
La regola era semplice da applicare, collegava il tempo alla quantità di pioggia, al tipo di albero e tutto sommato funzionava, bastava indovinare il giorno nel quale la pioggia era sufficiente per poter  iniziare il conto alla rovescia.
Facile a dirsi per il maestro che abitava vicino al bosco di cui conosceva tutto, più complicato per me distante due ore di macchina, così gli errori erano frequenti che liquidavo con la frase:
“è l’eccezione che conferma la regola”
ma quando le eccezioni erano diventate troppe, avevo iniziato a pensare che forse non erano tali e così avevo cominciato a studiare i dati che fin da allora appuntavo nei miei quaderni.
L’obiettivo che avevo in testa era chiaro:

  1. Trovare i valori di pioggia e temperatura adatti per far partire la riproduzione del micelio
  2. Individuare il numero di giorni necessari per completare la riproduzione.
Molto meno chiaro era il modo per farlo e avevo impiegato parecchi anni a incrociare dati, fare ipotesi e programmare uscite di verifica prima di arrivare al risultato che ho poi sintetizzato in un grafico con la temperatura mediana dell’aria, la pioggia residua e i giorni necessari per completare la riproduzione del micelio. 

Con quel  grafico ottengo le risposte che cerco.

Nel prossimo post pubblico i commenti raccolti sul tema e I GIORNI NECESSARI PER LA RIPRODUZIONE, calcolati con il mio modello di previsione che se ti interessa puoi vedere ed eventualmente scaricare col LINKTROVARE I FUNGHI PORCINI

mercoledì 30 novembre 2016

COME INDIVIDUARE LO SBALZO UTILE PER I PORCINI.

Nel precedente post ho parlato dello sbalzo di temperatura che imprime l’impulso di partenza al micelio per la riproduzione e ho detto che conviene verificarlo con i numeri.

Ecco i motivi per usare i dati meteo.
1.      Il motivo più importante  è capire se lo sbalzo di temperatura è sufficiente oppure no.
    Uno sbalzo di pochi gradi non serve e addirittura non sono rari gli eventi meteo senza alcuno sbalzo di temperatura che non fanno partire alcuna buttata.
2.      individuare con precisione il giorno in cui la temperatura dopo lo sbalzo, risale o scende ai valori di temperatura compresi nel range perché da quel giorno parte la riproduzione del micelio.
3.   Sapere cosa accade nel bosco a cento Km di distanza anche nel caso di temporali localizzati proprio nei nostri boschi.
I temporali sempre più spesso localizzati permettono di fare ottime raccolte in particolare se sono accompagnati dalla grandine che moltiplica lo choc termico nel terreno e con lui i risultati.

Io faccio così.

1.  Nel corso di un evento meteo guardo la temperatura giornaliera nelle stazioni vicine ai miei boschi fino a quando raggiunge il valore minimo poi torna a risalire.

2.     Quando la temperatura si stabilizza di nuovo verifico che lo sbalzo sia superiore a 8°C in pochi giorni. Quello è il giorno cercato nel quale parte la riproduzione del micelio.

Nei prossimi due post mi occuperò del modo pratico per individuare il numero di giorni necessari da attendere dopo lo sbalzo, per la partenza dei porcini in ogni bosco e stagione.


Alcune domande e risposte:
Marco: lo sbalzo di temperatura deve rimanere compreso nel range di produzione oppure può uscire in più o meno?
Risposta: lo sbalzo riduce rapidamente la temperatura fuori dal range ma per essere utile deve durare pochi giorni e dopo lo sbalzo, la temperatura deve entrare nel range. Generalmente in primavera la temperatura dopo lo sbalzo diventa più alta rispetto alla temperatura di prima dello sbalzo mentre in estate e autunno più bassa.

Marco: lo sbalzo si riferisce alla terra oppure all’aria.
Risposta: Alla temperatura dell’aria. La variazione di temperatura del suolo purtroppo non è disponibile sui siti.

Marco: Uno o due giorni di freddo bastano a raffreddare la terra?
Risposta: Bastano perché sono associati alla pioggia che satura e raffredda rapidamente lo strato fertile del terreno. Il problema si pone per il successivo calore che il terreno deve accumulare per produrre in particolare in primavera col terreno freddo. In questo caso non bastano pochi giorni ed è per questo motivo che nel mio modello ho introdotto il concetto di temperatura mediana.

Giuseppe: Vale per tutti i tipi di piante?
Risposta: Ogni pianta ha i suoi funghi preferiti ma il meccanismo di attivazione del micelio è lo stesso.

Lele: Nel Piacentino sono tre giorni che a 400mt. di altezza ci sono 4°C di notte.
Risposta: Abito a 200Km di distanza e dai siti meteo si legge molto bene il cambiamento in atto nelle tue zone ed è il terzo dopo i due di Settembre.

Simone: Davvero interessante questa cosa…..

Se ti interessa approfondire l’argomento puoi visionare ed eventualmente scaricare il mio modello di previsione completo usando il LINK: TROVARE I FUNGHI PORCINI

lunedì 28 novembre 2016

PER FARE USCIRE I PORCINI SERVE UN CAMBIAMENTO.
Un forte sbalzo di temperatura imprime l’impulso di partenza al micelio presente nelle fungaie e ne attiva la riproduzione:
trascorso il tempo necessario escono i porcini.

Spesso si rischia di sottovalutare lo sbalzo per un semplice motivo.
La stagione dei porcini generalmente inizia nel mese di Maggio e termina a Novembre a seconda delle regioni e dell’altezza dei boschi. In questo periodo la temperatura è generalmente compresa nel range di produzione e prima o poi arriva anche una bella perturbazione con parecchia pioggia. In queste circostanze si inizia a contare i giorni per programmare le uscite che spesso hanno esito favorevole e altrettanto spesso  mi è capitato di sentire un commento:
Quando fanno, fanno dappertutto e se non fanno è perché siamo in presenza dell’eccezione che conferma la regola.
A forza di eccezioni si rischia di perdere le buttate migliori.

È vero che una perturbazione importante è spesso accompagnata da una repentina variazione di temperatura e può mettere in secondo piano l’importanza dello sbalzo, ma non è sempre così.
Ad esempio ad inizio autunno quando la temperatura è generalmente buona ovunque, ho potuto osservare in più di un’occasione, un evento meteo con la pioggia necessaria ma senza alcuna variazione di temperatura quindi senza sbalzo. In questi casi la buttata è stata debole o addirittura non è partita, nonostante ci fossero tutte le condizioni favorevoli. Le buttate migliori delle oltre 400 che ho analizzato per elaborare il mio modello di previsione TROVARE I FUNGHI PORCINI, sono sempre state accompagnate da un cambiamento delle condizioni meteo associate a un bello sbalzo di temperatura. 
Se vogliamo essere nel bosco nel momento giusto dobbiamo sapere individuare questo sbalzo.


Ci sono molte circostanze nelle quali  è intuitivo avvertire lo sbalzo di temperatura importante, in particolare nei cambi di stagione:
In primavera nel passaggio dal freddo dell’inverno, al caldo della primavera.
In estate dopo una bella perturbazione con brusca riduzione e immediata risalita della temperatura.
In autunno nel momento di passaggio dall’estate calda all’autunno fresco.
In tardo autunno dopo un periodo di caldo anomalo e successiva rapida discesa della temperatura ai valori normali.

 Altre volte è l’esperienza che ci aiuta a leggere i segnali di cambiamento.

Quando siamo nel bosco
Se guardiamo con attenzione possiamo vedere piccole nuvole di vapore che salgono dal terreno e subito si dissolvono. Sono i giorni della  “ calda fredda” durante i quali il terreno “bolle” col vapore che sale dal terreno più caldo dell’aria.
In questi giorni i porcini non sono ancora sbucati, ma si può essere certi che lo faranno presto.


Quando in auto attraversiamo il bosco
con quella pioggerella leggera che quando tocca terra si trasforma in vapore e risale come se qualcuno avesse messo un pentolone sul fuoco; lungo i versanti esposti a sud, sopra una scogliera del fiume, nei calanchi d’argilla e nelle depressioni del terreno riparate, ovunque c’è fumo di vapore caldo che sale e pioggerella fredda che scende.

Ma se è così facile individuare i giorni della calda fredda, perché mai dovremmo complicarci la vita con i calcoli e  i siti meteo?
Nel prossimo post proverò a rispondere anche con i commenti degli amici.

sabato 26 novembre 2016

OGNI REGIONE HA I SUOI MESI PER I PORCINI.  MAGGIO

L’amico Santino in un suo commento ha citato un vecchio detto popolare “Maggio e Giugno il miglior fungo”  io lo conosco così "a Giugno il buon fungo" e ho sempre pensato sia riferito al sapore ma non ne sono sicuro.

La lunga pausa invernale ci ha “cucinato” per bene, così non vediamo l’ora di allacciare gli scarponi ai piedi e staccare il bastone dal chiodo dove l’abbiamo appeso in Novembre.
In questo mese il terreno è umido grazie alle piogge generalmente abbondanti di Aprile e dopo la prima “calda fredda” di passaggio dalle temperature dell’inverno a quelle della primavera possiamo decidere di uscire dal letargo. Meta sono i prati a quote vicine ai 1000mt alla ricerca dei “cerchi delle streghe” con l’erba bella rigogliosa grazie allo scambio proficuo che le radici fanno con i prugnoli ma anche con le gambesecche. Viste da lontano, le “strisce” appaiono perfettamente uguali ma io sono più contento quando dal bordo esterno sbucano delle belle cappelle bianche, anzi sono ancor più contento se le strisce non sono devastate dai soliti furboni che pur di raccogliere un funghetto di qualche mm. non si fanno scrupolo di strappare tutta l’erba.
Ricordo una domenica di molti anni fa un'uscita in un prato fra boschetti di faggio e cerri su un altopiano coperto di orchidee, raggiungibile in due ore di cammino lungo una stradina di sevizio in ripida salita chiusa da una sbarra. Trovarsi in quel luogo in primavera vale da sola la fatica per la scalata anche se non si trovano i funghi, soprattutto nelle giornate chiare dove lo sguardo può spaziare fino alle montagne del centro Appennino. Quella volta lassù in cima ad aspettarci c’era una pattuglia di servizio della forestale e dopo i controlli di rito avevamo approfittato per chiedere consigli sulle zone migliori da visitare; la risposta era stata chiarissima quanto disarmante:
“non potete sbagliare, seguite le ruotate delle auto in mezzo ai prati…”
Era vero!


 Maggio non può neppure sbagliare per le spugnole, le verve, i coprini, i prataioli e i marzuoli ma i porcini?
Dal mese di Ottobre ho iniziato ad applicare il mio modello di previsione alle medie trentennali di pioggia e temperatura in tutte le regioni d’Italia per ottenere le mappe statistiche sulla possibilità di avere una buttata di porcini nelle diverse regioni in ogni mese.
Riassumo i risultati pubblicati nei post precedenti che possono essere letti sul mio blog:
Nel mese di Ottobre i porcini inseguono il caldo e si spostano verso le regioni del Sud. 
Nel mese di Novembre si trovano più facilmente in Calabria.
Nel mese di Aprile i porcini ricominciano a risalire lo stivale ma solo se le temperature sono più alte della norma.


 IN GENERALE NEL MESE DI MAGGIO:
il terreno ha una temperatura più bassa di quella dell’aria e non bisogna farsi ingannare dalla sensazione di caldo che possiamo avvertire a pelle.
A differenza di quanto accade in autunno, in Maggio il terreno freddo assorbe calore dall’aria per cui è importantissimo verificare se la temperatura del terreno è o meno gradita ai porcini, il modo migliore per farlo è quello di misurarla direttamente con un termometro e confrontarla con i valori che ho riportato nel mio modello di previsione.
Preciso che il termometro aiuta ma non sostituisce la nostra conoscenza del bosco.
Conoscere il bosco significa sapere quali sono i versanti più o meno caldi, le zone umide e fredde, quelle dove le foglie si accumulano e rallentano il riscaldamento del terreno ma anche la perdita di umidità, i calanchi dove il sole non arriva mai, le zone con gli alberi radi che permette al sole di riscaldare più efficacemente….
è il solito discorso, per trovare i porcini bisogna conoscere il bosco ma anche non avere pregiudizi ad utilizzare qualche facile accorgimento suggerito dal buon senso.
                                                                 LA MAPPA.  


Arco alpino nelle zone pedemontane sotto 800mt la temperature è compresa nel range per i edulis e pinicula e appena inferiore per aereus estivalis quindi è necessario indirizzare la ricerca sui versanti e le zone calde. Ricordo che passando da un versante freddo a uno caldo possono esserci differenze di 3/4 °C.
La pioggia è scarsa al limite del range ma il terreno è umido per le piogge di Aprile. 
In mappa segnalo le situazioni interessanti.

Appennino centrale sotto 1000 mt. si riscontra la stessa situazione descritta per le zone pedemontane delle Alpi. In mappa segnalo le situazioni interessanti

Regioni tirreniche La temperatura è vicina al range di produzione anche per aestivalis ma la pioggia è insufficiente, per sperare bisogna attendere  piogge superiori alla norma. Non segnalo alcuna zona.

Sud. La temperatura è nel range per tutti i porcini ma la pioggia è generalmente scarsa. Segnalo nella mappa una possibilità per aereus e estivalis in una zona statisticamente piovosa nella regione Basilicata.

Isole temperatura è nel range per tutti ma la pioggia è decisamente inferiori al necessario. Non indico possibilità.

Nel complesso mi sento di affermare che nel mese di Maggio si riapre la stagione dei porcini ma bisogna inseguire il caldo, sapersi accontentare e mettere in conto anche uscite a vuoto. L’uso di un bel termometro con sonda può aiutare anche i più esperti, ovviamente senza pretendere che possa sostituire completamente i suggerimenti dell’esperienza e le sensazioni che cogliamo dalle osservazioni del bosco e di cui ho parlato in altri post.

Ripeto che la mappa fornisce una indicazione statistica poiché è ottenuta con i valori di pioggia e temperature medi trentennali in tutte le regioni, ai quali ho applicato il mio metodo di previsione che se ti interessa puoi vedere ed eventualmente scaricare utilizzando il LINK: TROVARE I FUNGHI PORCINI