Funghi

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venerdì 14 ottobre 2016

I PORCINI NEL MESE DI OTTOBRE NELLE REGIONI D’ITALIA

Ho applicato il mio modello di previsione alle  medie trentennali di pioggia e temperatura in tre stazioni meteo poste a diversa altezza nelle mie zone di ricerca in boschi rispettivamente di castagni, cerri,faggi.
Il risultato è una sorta di “media produttiva” che pur con tutti i limiti delle medie, dà una indicazione abbastanza buona della produzione di porcini nei vari mesi dell’anno e si può così riassumere:
Nel mese di Ottobre è facile trovare i porcini della buttata già partita a fine Settembre com'è il caso di questo Ottobre.
Nuove buttate possono partire  grazie alle buone piogge che caratterizzano il mese, ma solo dove si creano le condizioni giuste di temperatura e ciò accade più facilmente nei faggi con gli edulis e i pinicola. In collina si possono creare le condizioni per le migliori buttate del mese, come ho già descritto nel post “consigli per cercare i porcini nel mese di ottobre”.  
In ogni caso nel mese di Ottobre è obbligatoria una visita ai boschi; ne ho descritta una nel mio manuale “trovare i funghi porcini” e ve la ripropongo.


IL RACCONTO DI UN’USCITA IN OTTOBRE.
L’autunno  era stato scarso di pioggia fino a una bella perturbazione nella prima metà di Ottobre documentata da due stazioni meteo; la prima in collina nei castagni, la seconda  oltre i 1100mt. nei boschi di faggi.
In entrambe le stazioni i dati di pioggia erano degni delle migliori occasioni, mentre la temperatura era ottima in collina e bassa in montagna. In queste condizioni era obbligatorio occuparsi dei castagni e debbo dire che  la decisione aveva dato un ottimo risultato.
Nei faggi potevano esserci alcune possibilità solo nelle fungaie più calde ma rimaneva un rimpianto:
Potevamo mancare all’appuntamento con il bosco di faggi che ormai doveva aver cambiato vestito in preparazione dell’inverno?
Mi sembrava impossibile non farlo, quindi mi serviva una scusa plausibile per esserci.
La sera a cena, davanti a due salsicce con il grafico di evoluzione della buttata in mano, avevo iniziato a farfugliare frasi insensate, per fortuna Mara con la mia stessa voglia era andata immediatamente al punto:
“hai presente quelle belle fungaie nella faggeta alle pendici del Falterona”
Io
“si ma per arrivarci bisogna camminare due ore e comunque la previsione non cambia”
Mara
“cambia cambia, hai presente l’ultima fungaia,…. su quel versante esposto a sud… con pochi alberi ad ombreggiare il terreno spiombato dal sole  per tutto il giorno?”
 “è vero, rispondo io con fare saputo, lì il rapporto pioggia temperatura dovrebbe essere decisamente migliore, resta il fatto che per visitare un’unica fungaia dovremmo camminare molto, ne vale la pena? 
Mara
“e se invece di camminare usassimo le mountain bike sulla pista della forestale…”?
Io
“domattina si parte” e sulla mia faccia era stampato un sorriso soddisfatto.
L’indomani la  giornata era grigia, proprio come doveva essere a metà dell’autunno.
In quell'atmosfera ovattata, un po’ triste e con il rumore di sottofondo della via Emilia che sembrava meno fastidioso del solito, eravamo saliti fino ai boschi di faggi dove si era spalancata la porta su un altro mondo.
Il sole in campo azzurro rendeva luminosa ogni cosa, compresi i sassi nelle pareti a strapiombo dei calanchi e gli strati sovrapposti di roccia che sembravano messi a posto da un bravo capomastro con la livella. Alcuni perfettamente orizzontali com'erano riemersi dal mare, altri inclinati o addirittura ricurvi con l’alternanza di dura arenaria e sciolto caolino. Il benvenuto c’era stato dato da un acero montano con le foglie rosse nel mezzo di una vallata di faggi con le foglie ancora verdi e da una poiana che lanciava il suo grido, mentre un capriolo che non ci aveva ne visti e ne sentiti, veniva verso noi fino al punto da poterlo vedere negli occhi.
Ogni tanto una striscia di arbusti riusciva a scendere aggrappandosi al pendio per unirsi al bosco e dove il sole colpiva si accendevano i colori; alberi e arbusti, rossi, verdi, altri gialli con tutte le tonalità possibili e ancora una volta per la prima volta scoprivo quel luogo conosciuto. Mentre guardavo mi dispiaceva di non avere con me la macchina fotografica ma sapevo bene che non sarei stato capace di fare entrare nella piccola macchina tutte le emozioni di quel momento. Col cellulare avevo chiamato Serena che contemporaneamente visitava Venezia. Mi aveva risposto col mio stesso timbro di voce, uguale a quello di tutte le persone stupite davanti a qualcosa di straordinario; lei immersa in un capolavoro costruito dagli uomini, io in quello della natura, l’emozione era la stessa ma anche l’attenzione doveva essere la stessa.  
Nella prima fungaia, senza perdere tempo, avevo infilato nel terreno la sonda del termometro e la dura verità non poteva più essere negata; la temperatura era di 3°C più bassa rispetto a quella ottimale.
Con un po’ di scoraggiamento avevamo iniziato il giro delle fungaie senza vedere un solo fungo, fino alla meta programmata.
Un versante a forte inclinazione da percorrere in orizzontale. Io camminavo sotto puntando a un posto preciso ben conosciuto segnato da una pianta di ginepro mezza rinsecchita,  lei era poco più in alto a una trentina di metri di distanza, vicina a delle felci. Proprio attorno al ginepro c’era un “nido” di porcini da vedere per quant'erano belli. Passato l’attimo di emozione avevo chiamato Mara (sottovoce) che aveva subito intuito e non aveva perso tempo per scendere verso di me, ma a un tratto si era fermata:
Sarà meglio che salga tu ….aveva detto con compiacimento”.


I PORCINI NELLE REGIONI D’ITALIA.
Sono sempre stato curioso di capire meglio quando escono i porcini nelle varie regioni e adesso mi è venuta l’idea di fare una elaborazione esattamente come avevo già fatto per le mie zone.
Per questo ho scaricato da internet  i valori delle medie trentennali di temperatura e precipitazioni in numerose città, in tutte le regioni d'Italia e a quei dati ho applicato il mio modello di previsione.
Si tratta di una operazione non precisamente adatta per il metodo di previsione, studiato per essere applicato in modo puntuale ai boschi dei quali si conoscono i valori di pioggia e temperatura i più reali possibili ma possono essere indicativi come lo sono stati per le mie zone.

ATTENZIONE
Il risultato che indicherò in una mappa non è una previsione ma indica la possibilità statistica che in Ottobre i due valori di pioggia e temperatura entrino nel range di produzione e il cerchio colorato sulla mappa indica la presunta intensità della buttata teorica.
Preciso che in ogni regione ho utilizzato i valori di pioggia e temperatura migliori registrati quindi si tratta di una stima ottimistica.

Pubblicherò la mappa nel mio blog in quattro parti: Nord, centro nord, centro sud, sud, isole.

Consiglio a chi è interessato, di memorizzare il link: http://prevedereuscitaporcini.blogspot.com/ già usato per visualizzare il blog poiché farò la pubblicazione delle mappe mano a mano che le completerò e mi può capitare di non darne notizia su fb anche se cercherò di farlo.

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