I PORCINI NEL MESE DI OTTOBRE NELLE REGIONI D’ITALIA
Ho applicato il mio modello di
previsione alle medie trentennali di
pioggia e temperatura in tre stazioni meteo poste a diversa altezza nelle mie
zone di ricerca in boschi rispettivamente di castagni, cerri,faggi.
Il risultato è una sorta di
“media produttiva” che pur con tutti i limiti delle medie, dà una indicazione
abbastanza buona della produzione di porcini nei vari mesi dell’anno e si può
così riassumere:
Nel mese di Ottobre è facile trovare i porcini della buttata già partita a fine
Settembre com'è il caso di questo Ottobre.
Nuove buttate possono partire grazie alle buone piogge che caratterizzano il mese, ma solo dove si
creano le condizioni giuste di temperatura e ciò accade più facilmente nei faggi
con gli edulis e i pinicola. In collina si possono creare le condizioni per le
migliori buttate del mese, come ho già descritto nel post “consigli per cercare
i porcini nel mese di ottobre”.
In ogni caso nel mese di Ottobre
è obbligatoria una visita ai boschi; ne ho descritta una nel mio
manuale “trovare i funghi porcini” e ve la ripropongo.
IL RACCONTO DI UN’USCITA IN OTTOBRE.
L’autunno era stato scarso di pioggia fino a una bella
perturbazione nella prima metà di Ottobre documentata da due stazioni meteo; la
prima in collina nei castagni, la seconda
oltre i 1100mt. nei boschi di faggi.
In entrambe le stazioni i dati di
pioggia erano degni delle migliori occasioni, mentre la temperatura era ottima
in collina e bassa in montagna. In queste condizioni era obbligatorio occuparsi
dei castagni e debbo dire che la
decisione aveva dato un ottimo risultato.
Nei faggi potevano esserci alcune
possibilità solo nelle fungaie più calde ma rimaneva un rimpianto:
Potevamo mancare all’appuntamento
con il bosco di faggi che ormai doveva aver cambiato vestito in preparazione
dell’inverno?
Mi sembrava impossibile non
farlo, quindi mi serviva una scusa plausibile per esserci.
La sera a cena, davanti a due
salsicce con il grafico di evoluzione della buttata in mano, avevo iniziato a
farfugliare frasi insensate, per fortuna Mara con la mia stessa voglia era
andata immediatamente al punto:
“hai presente quelle belle
fungaie nella faggeta alle pendici del Falterona”
Io
“si ma per arrivarci bisogna camminare
due ore e comunque la previsione non cambia”
Mara
“cambia cambia, hai presente
l’ultima fungaia,…. su quel versante esposto a sud… con pochi alberi ad
ombreggiare il terreno spiombato dal sole
per tutto il giorno?”
“è vero, rispondo io con fare saputo, lì il
rapporto pioggia temperatura dovrebbe essere decisamente migliore, resta il
fatto che per visitare un’unica fungaia dovremmo camminare molto, ne vale la
pena?
Mara
“e se invece di camminare
usassimo le mountain bike sulla pista della forestale…”?
Io
“domattina si parte” e sulla mia
faccia era stampato un sorriso soddisfatto.
L’indomani la giornata era grigia, proprio come doveva
essere a metà dell’autunno.
In quell'atmosfera ovattata, un
po’ triste e con il rumore di sottofondo della via Emilia che sembrava meno
fastidioso del solito, eravamo saliti fino ai boschi di faggi dove si era
spalancata la porta su un altro mondo.
Il sole in campo azzurro rendeva
luminosa ogni cosa, compresi i sassi nelle pareti a strapiombo dei calanchi e
gli strati sovrapposti di roccia che sembravano messi a posto da un bravo
capomastro con la livella. Alcuni perfettamente orizzontali com'erano riemersi
dal mare, altri inclinati o addirittura ricurvi con l’alternanza di dura
arenaria e sciolto caolino. Il benvenuto c’era stato dato da un acero montano
con le foglie rosse nel mezzo di una vallata di faggi con le foglie ancora
verdi e da una poiana che lanciava il suo grido, mentre un capriolo che non ci
aveva ne visti e ne sentiti, veniva verso noi fino al punto da poterlo vedere
negli occhi.
Ogni tanto una striscia di
arbusti riusciva a scendere aggrappandosi al pendio per unirsi al bosco e dove
il sole colpiva si accendevano i colori; alberi e arbusti, rossi, verdi, altri
gialli con tutte le tonalità possibili e ancora una volta per la prima volta
scoprivo quel luogo conosciuto. Mentre guardavo mi dispiaceva di non avere con
me la macchina fotografica ma sapevo bene che non sarei stato capace di fare
entrare nella piccola macchina tutte le emozioni di quel momento. Col cellulare
avevo chiamato Serena che contemporaneamente visitava Venezia. Mi aveva
risposto col mio stesso timbro di voce, uguale a quello di tutte le persone
stupite davanti a qualcosa di straordinario; lei immersa in un capolavoro
costruito dagli uomini, io in quello della natura, l’emozione era la stessa ma
anche l’attenzione doveva essere la stessa.
Nella prima
fungaia, senza perdere tempo, avevo infilato nel terreno la sonda del
termometro e la dura verità non poteva più essere negata; la temperatura era di
3°C più bassa rispetto a quella ottimale.
Con un po’ di
scoraggiamento avevamo iniziato il giro delle fungaie senza vedere un solo
fungo, fino alla meta programmata.
Un versante a
forte inclinazione da percorrere in orizzontale. Io camminavo sotto puntando a
un posto preciso ben conosciuto segnato da una pianta di ginepro mezza
rinsecchita, lei era poco più in alto a
una trentina di metri di distanza, vicina a delle felci. Proprio attorno al
ginepro c’era un “nido” di porcini da vedere per quant'erano belli. Passato
l’attimo di emozione avevo chiamato Mara (sottovoce) che aveva subito intuito e
non aveva perso tempo per scendere verso di me, ma a un tratto si era fermata:
Sarà meglio
che salga tu ….aveva detto con compiacimento”.
I PORCINI NELLE REGIONI D’ITALIA.
Sono sempre stato curioso di
capire meglio quando escono i porcini nelle varie regioni e adesso mi è venuta
l’idea di fare una elaborazione esattamente come avevo già fatto per le mie
zone.
Per questo ho scaricato da
internet i valori
delle medie trentennali di temperatura e precipitazioni in numerose città, in
tutte le regioni d'Italia e a quei dati ho applicato il mio modello di previsione.
Si tratta di una operazione non precisamente adatta per il
metodo di previsione, studiato per essere applicato in modo puntuale ai boschi
dei quali si conoscono i valori di pioggia e temperatura i più reali possibili
ma possono essere indicativi come lo sono stati per le mie zone.
ATTENZIONE
Il risultato che indicherò in una mappa non è una previsione ma indica la possibilità statistica che
in Ottobre i due valori di pioggia e temperatura entrino nel range di
produzione e il cerchio colorato sulla mappa indica la presunta intensità della buttata teorica.
Preciso che in ogni regione ho utilizzato i valori di pioggia e temperatura migliori registrati quindi si tratta di una stima ottimistica.
Preciso che in ogni regione ho utilizzato i valori di pioggia e temperatura migliori registrati quindi si tratta di una stima ottimistica.
Pubblicherò la mappa nel mio blog in quattro parti: Nord, centro nord, centro sud, sud, isole.
Consiglio a chi è interessato, di
memorizzare il link: http://prevedereuscitaporcini.blogspot.com/ già usato per visualizzare il blog poiché farò la
pubblicazione delle mappe mano a mano che le completerò e mi può capitare di non darne
notizia su fb anche se cercherò di farlo.
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