I BOSCHI DOVE CERCARE I PORCINI.
Il lungo viaggio che sto facendo
fra i funghi ha avuto per me tre momenti
di svolta nei quali ho imparato delle cose che mi piace condividere.
- ASSOCIARE I BOSCHI AL TIPO DI PORCINO:
Nei primi anni conoscevo tutta la
teoria dei porcini ma in realtà quando ne trovavo uno non stavo troppo a sottilizzare
sul suo aspetto, più o meno chiaro o con diverse sfumature dal nero al rosso, era
sempre un porcino e mi bastava trovarlo.
Oltretutto per edulis e estivalis
nei vecchi testi di micologia non venivano neppure descritte le differenze di
aspetto se non che il cappello del secondo si screpolava col tempo secco da cui
il nome reticulatus.
Ricordo un anno nel quale avevo
avuto un'informazione sicura e mi ero fiondato nella faggeta più
produttiva che conoscessi.
Dopo molte ore di cammino, nel cesto
era finita qualche russula in compagnia di due galletti, in compenso ero dell’umore
giusto per dirne quattro al cattivo consigliere.
Lungo la strada del ritorno che
dai faggi mi riportava a valle, senza alcun motivo, avevo fermato la macchina
vicino a un castagneto e ripreso il cammino nel nuovo bosco. Mi era
bastato fare qualche passo per trovare un porcino poi un altro e un altro
ancora….
Subito non ero riuscito a dare una
spiegazione plausibile così mi ero limitato ad archiviare il fatto fra le voci
“i misteri dei funghi”.
Solo più tardi avevo capito che su nei faggi
c’erano stupende fungaie di edulis e pinicola mentre in quel
castagneto fanno solo aereus e estivalis.
I primi vogliono una temperatura
bassa i secondi alta e a questo punto mi sembrava tutto chiaro.
Quella volta nei faggi la
temperatura era troppo alta per gli edulis ma nel castagneto andava molto bene
per gli estivalis e da quella volta avevo iniziato a scegliere i boschi in modo
più consapevole:
aereu e estivalis in collina nei castagneti e cerri fino a 700/800mt
edulis e pinicola nei cerri, abeti e faggi da 800mt in su.
Col tempo avevo scoperto anche
fungaie di estivalis oltre i 1000mt nei faggi e di edulis nei cerri sotto gli
800mt. ma in quel momento ero un dettaglio trascurabile.
- ASSOCIARE IL BOSCO AL TIPO DI PORCINO
E ALLE STAGIONI:
La seconda svolta è legata a una
nuova uscita:
Eravamo a metà del mese di Giugno
quando radio fante aveva trasmesso la notizia di una bella buttata in corso
nelle mie zone. Senza pensarci troppo ero partito in caccia degli edulis nei
faggi che per la stagione mi sembrava la scelta più giusta. Dopo mezza giornata
di cammino, non avevo messo nel cesto neppure un porcino. Il giorno dopo il
solito amico mi aveva sbattuto sotto il naso un cesto pieno di estivalis
raccolti nei castagni.
Quindi non bastava l’equazione
bosco–tipo di porcino, serviva anche avere attenzione per la temperatura al
variare delle stagioni. Quel Giugno era stato troppo caldo per edulis.
Le osservazioni successive mi avevano condotto a un nuovo punto di comprensione dei meccanismi di crescita.
Le osservazioni successive mi avevano condotto a un nuovo punto di comprensione dei meccanismi di crescita.
In primavera fresca si parte con gli edulis nei faggi ma se fa caldo si
cercano gli estivalis in collina. Con l’avanzare della stagione calda si torna
nei faggi freschi per gli edulis per
tornare nei castagni col ritorno del fresco in autunno e finire negli abeti con
i pinicola, sempre se non fa troppo freddo.
L’intuizione era giusta in linea
di massima ma senza avere al fianco un vigile per disciplinare il traffico
nelle due direzioni, come facevo a capire qual’era il momento giusto per salire
o scendere nel bosco ad inseguire i porcini del caldo o quelli del freddo? L'unica soluzione era conoscere la temperatura giusta per ogni tipo di porcino.
Così avevo iniziato a misurare la
temperatura dell’aria e del terreno proprio vicino ai porcini.
- ASSOCIARE
LA QUANTITÀ AI VALORI DI PIOGGIA E TEMPERATURA.
Dopo anni passati a misurare ho
scoperto che lo sbalzo di temperatura e la pioggia necessari per far partire la
buttata dei porcini sono circa gli stessi per tutti i tipi di porcini.
Per la temperatura il discorso
cambia molto.
I porcini del caldo partono con una temperatura minima che è la massima
possibile per i porcini del freddo.
Adesso in modo semplice senza troppi rischi di sbagliare bosco e
perdere la più bella buttata di porcini che si sia mai vista, faccio così:
Dopo un bello sbalzo di
temperatura aspetto che la pioggia e la temperatura entrino nel range di
produzione per i porcini del caldo o del
freddo com'è indicato nel mio modello di previsione che puoi scaricare col link trovare i funghi porcini
Se la pioggia e la temperatura
restano in quel rapporto per il tempo necessario a completare la riproduzione
del micelio per un tipo di porcino, scelgo
il bosco che contiene le fungaie di quel porcino, a prescindere dall'altezza e ci rimango per tutto il tempo in cui i due valori restano
nel giusto rapporto.
Tutto qui.
Rimane un solo problema:
prima di collaudare il mio
modello di previsione facevo molte uscite per fare la scorta di porcini, adesso
me ne bastano poche concentrate nella buttata e questo mi toglie una bella
motivazione per andare spesso nel bosco.
A pensarci bene non è affatto un
problema. Per fare una visita ad un amico non è necessario avere uno scopo
preciso, basta il piacere di stare in sua compagnia.
Ah ecco....mi stavo preoccupando...
RispondiEliminaNon avessi scritto l'ultima frase avrei pensato in un trauma cranico...
Complimenti Giancarlo.
per impedirmi di andare nel bosco, dovrebbero legarmi stretto. Ciao Marco
EliminaComplimenti per gli studi e la passione: un piacere leggerti!
RispondiEliminaAndrea
è un piacere anche leggere chi trova utili le mie riflessioni. Ciao Giancarlo
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