Funghi

Funghi

venerdì 28 ottobre 2016

I BOSCHI DOVE CERCARE I PORCINI.

Il lungo viaggio che sto facendo fra i funghi ha avuto per me tre momenti di svolta nei quali ho imparato delle cose che mi piace condividere.

  1. ASSOCIARE I BOSCHI AL TIPO DI PORCINO:
Nei primi anni conoscevo tutta la teoria dei porcini ma in realtà quando ne trovavo uno non stavo troppo a sottilizzare sul suo aspetto, più o meno chiaro o con diverse sfumature dal nero al rosso, era sempre un porcino e mi bastava trovarlo.
Oltretutto per edulis e estivalis nei vecchi testi di micologia non venivano neppure descritte le differenze di aspetto se non che il cappello del secondo si screpolava col tempo secco da cui il nome reticulatus.
Ricordo un anno nel quale avevo avuto un'informazione sicura e mi ero fiondato nella faggeta più produttiva che conoscessi.
Dopo molte ore di cammino, nel cesto era finita qualche russula in compagnia di due galletti, in compenso ero dell’umore giusto per dirne quattro al cattivo consigliere.
Lungo la strada del ritorno che dai faggi mi riportava a valle, senza alcun motivo, avevo fermato la macchina vicino a un castagneto e  ripreso il cammino nel nuovo bosco. Mi era bastato fare qualche passo per trovare un porcino poi un altro e un altro ancora….
Subito non ero riuscito a dare una spiegazione plausibile così mi ero limitato ad archiviare il fatto fra le voci “i misteri dei funghi”.
Solo più tardi avevo capito che su nei faggi c’erano stupende fungaie di edulis e pinicola mentre in quel castagneto fanno solo aereus e estivalis.
I primi vogliono una temperatura bassa i secondi alta e a questo punto mi sembrava tutto chiaro.
Quella volta nei faggi la temperatura era troppo alta per gli edulis ma nel castagneto andava molto bene per gli estivalis e da quella volta avevo iniziato a scegliere i boschi in modo più consapevole:
aereu e estivalis in collina nei castagneti e cerri fino a 700/800mt
edulis e pinicola nei cerri, abeti e faggi da 800mt in su.
Col tempo avevo scoperto anche fungaie di estivalis oltre i 1000mt nei faggi e di edulis nei cerri sotto gli 800mt. ma in quel momento ero un dettaglio trascurabile.


  1. ASSOCIARE IL BOSCO AL TIPO DI PORCINO E ALLE STAGIONI:
La seconda svolta è legata a una nuova uscita:
Eravamo a metà del mese di Giugno quando radio fante aveva trasmesso la notizia di una bella buttata in corso nelle mie zone. Senza pensarci troppo ero partito in caccia degli edulis nei faggi che per la stagione mi sembrava la scelta più giusta. Dopo mezza giornata di cammino, non avevo messo nel cesto neppure un porcino. Il giorno dopo il solito amico mi aveva sbattuto sotto il naso un cesto pieno di estivalis raccolti nei castagni.
Quindi non bastava l’equazione bosco–tipo di porcino, serviva anche avere attenzione per la temperatura al variare delle stagioni. Quel Giugno era stato troppo caldo per edulis.
Le osservazioni successive mi avevano condotto a un nuovo punto di comprensione dei meccanismi di crescita.
In primavera fresca si parte con gli edulis nei faggi ma se fa caldo si cercano gli estivalis in collina. Con l’avanzare della stagione calda si torna nei faggi freschi per gli edulis  per tornare nei castagni col ritorno del fresco in autunno e finire negli abeti con i pinicola, sempre se non fa troppo freddo.
L’intuizione era giusta in linea di massima ma senza avere al fianco un vigile per disciplinare il traffico nelle due direzioni, come facevo a capire qual’era il momento giusto per salire o scendere nel bosco ad inseguire i porcini del caldo o quelli del freddo? L'unica soluzione era conoscere la temperatura giusta per ogni tipo di porcino.
Così avevo iniziato a misurare la temperatura dell’aria e del terreno proprio vicino ai porcini.


  1.  ASSOCIARE LA QUANTITÀ  AI VALORI DI PIOGGIA E TEMPERATURA.
Dopo anni passati a misurare ho scoperto che lo sbalzo di temperatura e la pioggia necessari per far partire la buttata dei porcini sono circa gli stessi per tutti i tipi di porcini.
Per la temperatura il discorso cambia molto.
I porcini del caldo partono con una temperatura minima che è la massima possibile per i porcini del freddo.

Adesso in modo semplice  senza troppi rischi di sbagliare bosco e perdere la più bella buttata di porcini che si sia mai vista, faccio così:
Dopo un bello sbalzo di temperatura aspetto che la pioggia e la temperatura entrino nel range di produzione per i porcini del caldo o del freddo com'è indicato nel mio modello di previsione che puoi scaricare col link trovare i funghi porcini
Se la pioggia e la temperatura restano in quel rapporto per il tempo necessario a completare la riproduzione del micelio per un tipo di porcino, scelgo il bosco che contiene le fungaie di quel porcino, a prescindere dall'altezza e ci rimango per tutto il tempo in cui i due valori restano nel giusto rapporto.
Tutto qui.


Rimane un solo problema:
prima di collaudare il mio modello di previsione facevo molte uscite per fare la scorta di porcini, adesso me ne bastano poche concentrate nella buttata e questo mi toglie una bella motivazione per andare spesso nel bosco.

A pensarci bene non è affatto un problema. Per fare una visita ad un amico non è necessario avere uno scopo preciso, basta il piacere di stare in sua compagnia. 

4 commenti:

  1. Ah ecco....mi stavo preoccupando...
    Non avessi scritto l'ultima frase avrei pensato in un trauma cranico...

    Complimenti Giancarlo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. per impedirmi di andare nel bosco, dovrebbero legarmi stretto. Ciao Marco

      Elimina
  2. Complimenti per gli studi e la passione: un piacere leggerti!
    Andrea

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è un piacere anche leggere chi trova utili le mie riflessioni. Ciao Giancarlo

      Elimina