Funghi

Funghi

venerdì 14 ottobre 2016

 FUNGHI DICONO DOVE ANDARE, DOVE NON ANDARE E QUANDO PARTIRE.

Considerato che da queste parti il maltempo mi tiene lontano dai boschi, ne approfitto per mettere un po’ d’ordine nelle mie idee sui funghi, anche se qualche temerario mi informa che ancora qualche edulis e pinicola si trova nei faggi in coda alla buttata di fine settembre.

Raggiunti gli anni della saggezza ho rinunciato ad uscire nel bosco con la pioggia sulla testa, i rami degli alberi fradici d’acqua che mi sbattono in faccia, il freddo che fa intirizzire anche le mani e i vestiti che si inzuppano nonostante la mantellina. Da ragazzo neppure me ne accorgevo.
Ricordo una mattina a pesca di trote.
Più che un torrentello di montagna, era un fosso ma con tutto quello che gli serviva per essere un bel torrente; un percorso che sembrava un serpente,  cascatelle, lame d’acqua più lente e profonde, belle buche e ovunque i grappoli di fiori gialli del maggiociondolo.
Risalendo il torrente con gli stivaloni alla coscia e l’impermeabile fino ai piedi col cappuccio in testa, incurante di tutto, mi capitava di dimenticare che ero lì per pescare, tanta era la voglia di vedere com'era  il torrente dietro quella roccia più avanti che me lo nascondeva alla vista e così la mattina era passata in un momento, sotto un’acqua fitta fitta che non smetteva mai di venire giù. Dopo alcune ore di pioggia il piccolo torrente si era ingrossato e non era più possibile attraversare la corrente troppo forte.
La strada per il ritorno era bloccata.
Dovevo per forza risalire il versante fino in cima al crinale, seguirlo verso valle e quindi ridiscendere all'altezza della macchina. Facile da dire, meno da fare. La pioggia aveva reso tutto scivoloso, non c’erano sentieri da seguire e la vegetazione creava a tratti dei veri e propri sbarramenti di rami e foglie fradice d’acqua.
Una settimana dopo ero ricoverato in ospedale con la polmonite.
Quando ripenso a quel episodio non mi vengono in mente le iniezioni di penicillina ma il ricordo di una bella giornata passata in compagnia del torrente. Oggi non lo rifarei, né intendo celebrare l’inno all’incoscenza ma sono convinto che non ci si può arrendere davanti alle prime difficoltà e rischiare di perdere qualcosa di importante solo perché non si ha avuto il coraggio di proseguire.
In fondo non è neanche certo che la causa di quella polmonite sia stata la pioggia che avevo preso.
Il problema vero è quello di conoscere i propri limiti e avere il buon senso di non superarli mai. 


Dopo le chiacchiere torno ai funghi.
Ieri ho raccontato come faccio per tentare di arrivare nel bosco fra i primi e spesso ci riesco.
Oggi riprendo i commenti degli amici che hanno commentato il post sui funghi spia e le indicazioni che ci danno i funghi incontrati nel bosco.

Marco   la vinata e i falsi prugnoli sono considerati spie anche da me...noi consideriamo anche il regius e il satanas non vere e proprie spie ma funghi che segnalano l’ uscita prossima dei porcini in quanto hanno bisogno di un paio di giorni di meno...non ho mai verificato la cosa, potrebbe essere una convinzione sbagliata, mi è stata soltanto tramandata dal nonno.. cosa ne pensi?
Angelo  Segnabrise
Giuseppe   ho notato anche io dove ci sono le amaniti ci sono anche i porcini
Maria Teresa  Amanita e porcino sono....amici.....dove c'e' l'uno , spesso, c'e' anche l'altro!
Pino  Sicuramente il Clitopylus prunulus. Una volta trovai un porcino e sul gambo era proprio attaccato un clitopylus prunulus! Incredibile ma vero. Come ci sono i funghi che avvertono che lì vicino di porcini non ce ne sono. Come i lactarius vellereus.
Enrico  Da noi li chiamano fungo sentinella
Cinzia i Effettivamente si trovano vicinissimi ai porcini.
Paola i Noi li chiamiamo le spie dei porcini
Alessandro  è vero !!!
Walter  In ordine di fedeltà dal basso : C. piperatus...A.muscaria .. C.prunulus.....The Best! 
Filippo  Da quello che ho potuto notare io il Satanas ma soprattutto il Boletus Luridus è solito fruttificare qualche giorno prima del Porcino, è una buona spia sulle condizioni del bosco perchè di solito è sempre o quasi precursore di una buttata di porcini...Ma da quello che ho notato credo si debba considerare anche la tipologia del bosco in esame..... esempio in un bosco di Quercia quando escono i Luridus è quasi certo che alcuni giorni dopo escano anche Aestivalis e soprattutto Aereus , nel bosco di faggio invece ho notato una discordanza sull'uscita dei Luridus e Satanas con la Fruttificazione degli Aestivalis.


Provo a riassumere le osservazioni degli amici  che coincidono con le mie.

Alcuni funghi che escono prima dei porcini
Boletus satanas, regius, luridus; lactarius vellereus.
Ho sentito alcuni montanari “prima escono quelli cattivi poi quelli buoni” a me è capitato spesso di vedere un satanas non lontano da un porcino ma mai, nella stessa fungaia.

Funghi spia:
Non ci sono dubbi su A. muscaria, C.Prunulus, A.rubescens, qualche discordanza sul piperatus.
Una osservazione da approfondire riguarda i pholiota aegerita; crescono sugli alberi soprattutto in pianura ma, in primavera e autunno, hanno il grande pregio di uscire qualche giorno prima dei nostri, evidentemente il micelio viene attivato dallo stesso sbalzo di temperatura. Occhio ai piopparelli.

Alcuni funghi che escono contemporaneamente con i porcini
In generale tutti i funghi che amano il caldo, ne segnalo due interessanti, le mazze da tamburo e a fine estate autunno, l’ovolo buono.

Alcuni funghi che escono dopo i porcini
I funghi che amano il freddo;  cito C.nebularis, chiodini.

I galletti oltre a essere interessanti in cucina, li ho trovati prima, assieme e dopo i porcini, con le stesse piogge ma anche di più e con temperature uguali ma anche più basse. Sono molto incuriosito dal comportamento del cantharellus cibarius e ho deciso di studiarlo nei prossimi mesi invernali con la mia banca dati.
Non posso tenermi un dubbio simile nella relazione fra i due e se qualcuno vuole togliersi la stessa curiosità, potrà vedere i risultati sul blog in primavera.


Nel post di domani cerco di fare una analisi storica per capire le differenze che ci sono nell'uscita dei porcini fra le varie regioni d’Italia.

1 commento:

  1. Bell articolo veramente....le mazze di tamburo noi diciamo reggano meglio i primi freddi...e dell ovulo si dice che cresce dopo un paio di giorni( anche se a buttata iniziata è difficile rendersene conto), ma che gli serva meno acqua per nascere....sempre convinzioni del caro nonno e di mio padre

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