Funghi

Funghi

sabato 24 settembre 2016

TROVARE I FUNGHI PORCINI.
Un modo nuovo per aprire la porta di casa e conoscere ciò che accade nel proprio bosco e in quelli degli altri, con la curiosità e l’attenzione necessaria per leggere i segnali del bosco e scoprirne i segreti.

Nel mio viaggio tra i porcini ho trovato due gemme preziose che conservo con gelosia.
La prima quando ho compreso che se vogliamo trovare i funghi, bisogna sapere che i regali del bosco vanno meritati. Il bosco è un luogo fantastico di cui si può diventare amici,  a condizione che ci sia rispetto.


La seconda gemma l’ho scoperta grazie all’amicizia con un montanaro dal quale ho imparato a guardare il bosco con occhi per me nuovi, per lui familiari.
Lui sa che alla fine della primavera dopo nove giorni da una bella pioggia, è bene visitare il bosco di castagni. A settembre, sempre dopo nove giorni, ritorna nel castagneto, al decimo sale nelle querce e al dodicesimo nei faggi.
Sa bene che quella regola è valida, solo se il bosco è pronto e lui sa leggere i segnali;
Conosce perfettamente le fungaie che batte tutti gli anni; il caldo, la pioggia, il vento, la nebbia e gli sbalzi di temperatura gli sono noti semplicemente aprendo la porta di casa; riconosce il profumo di fungo che sale dal terreno quando si prepara alla buttata e l’aspetto del bosco secco col terreno duro e polveroso; sa vedere quando il terreno “bolle” nei giorni delle “calde-fredde”, con il vapore più caldo dell’aria che sale dal suolo umido; sa che le foglie degli alberi che seccano e cadono troppo presto, sono segni chiari di un’estate troppo secca e che quell’anno si vedranno ben pochi funghi; alla fine di agosto inizia a falciare l’erba nel castagneto e la accumula ai lati per costruire un piccolo argine, con lo scopo di fermare le castagne quando cadranno e impedirgli di rotolare lungo il pendio; sotto l’erba scopre anticipatamente qualche galletto, qualche funghetto che non conosce e, in un angolo riparato, delle strane muffe bianche non classificabili. Il giorno dopo, prima dell’alba, il nostro uomo è ancora nel castagneto per il suo lavoro e chiaramente anticipa chiunque altro.
Nessuno può competere con lui a meno di trasferire la casa nel bosco, ma se ciò non è possibile, l’unica soluzione è portare il bosco nella nostra casa, ed è stato proprio questa la spinta per ragionare e  incrociare la mia banca dati sui porcini, con i dati rilevati dalle stazioni meteo, fino a trovare la relazione che intercorre fra la pioggia, la temperatura e la quantità di porcini.
Sono relazioni molto ben conosciute ai produttori dei funghi coltivati che fanno sbucare i prataioli quando li richiede il mercato e non la luna, ma una cosa è farlo in un capannone controllato, altra cosa è cercare di comprenderlo in natura.
La ricerca dei funghi segue un metodo che non è mai cambiato nel tempo nonostante le informazioni che ciascuno può trovare facilmente su internet.


Il nuovo modello di previsione “TROVARE I FUNGHI PORCINI” che propongo e che mi sembra non abbia analoghi, mette ciascuno di noi nelle condizioni di aprire la porta di casa propria in città e vedere in diretta ciò che sta accadendo nel proprio bosco ma anche nei boschi degli altri.
Per applicare il modello di previsione bisogna accettare che i funghi si possono cercare anche passando un po’ di tempo a spulciare i dati meteo e salire in macchina solo quando le condizioni sono quelle giuste.  



Il metodo conserva lo spirito dell’amico montanaro; la curiosità e l’attenzione necessaria per leggere i segnali del bosco e scoprirne i segreti, utilizzando strumenti più incisivi capaci di spaziare in un territorio molto più ampio e fornire una risposta razionale ai fenomeni naturali che osserviamo.
Se ti interessa approfondire puoi seguire i post sul blog oppure scaricare il modello completo utilizzando il link;

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