Funghi

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venerdì 30 settembre 2016

PREVISIONE USCITA PORCINI PER IL FINE SETTIMANA.

Ho fatto un giro sull’appennino Tosco/Emiliano/Romagnolo per verificare la situazione dei boschi, ovviamente non in automobile ma sui siti meteo in compagnia del mio modello “trovare i funghi porcini”.
La situazione è peggiorata sensibilmente rispetto a una settimana fa. Non ci sono più state piogge degne del nome e quella residua si è molto ridotta per evaporazione, anche provocata da giornate di vento.
La temperatura è scesa costantemente dovunque, rallentando solo negli ultimi giorni e in questo momento la temperatura mediana è, generalmente, sotto o prossima al limite minimo per aereus /aestivalis, buona invece per edulis/pinicula.
Se vuoi dei dettagli sul modello di previsione, puoi leggere anche il post precedente.


PREVISIONE
In linea di massima conviene spostarsi dai cerri, dove la temperatura è scesa sotto il limite per aereus /aestivalis, e salire nei faggi alla caccia di edulis/pinicula ma senza la pretesa di grosse raccolte.
Vediamo più in dettaglio.
Non indico in modo puntuale le singole zone per evitare che qualcuno se ne abbia a male. I suggerimenti che fornisco sono indicativi della situazione, poi ognuno se vuole, può applicare il modello di previsione “trovare i funghi porcini” e personalizzare la previsione nei propri boschi.

Appennino Tosco  Romagnolo:
La pioggia residua e la temperatura mediana stanno uscendo dall'intervallo di produzione e la buttata si sta’ esaurendo soprattutto in collina.
Appennino Bolognese e Modenese:
i due parametri di produzione sono già fuori dal range e si può trovare qualcosa in coda alla buttata  nelle zone più umide.
Appennino Parma, Reggio, Piacenza.
Mano a mano che si sale verso nord ovest fino in Liguria, la situazione peggiora ulteriormente e ci sono ben poche speranze per un risotto con molti porcini.
Per gli irriducibili, ho trovato due stazioni meteo sopra i 900mt nelle quali la temperatura mediana va ancora bene e la pioggia residua è scesa di poco sotto al limite di produzione per cui è possibile trovare ancora qualcosa (edulis/pinicula).


In generale, il consiglio che mi sento di dare è di cercare attentamente nei siti meteo per trovare boschi (di faggi) con la pioggia residua di almeno 60mm, ancora ci sono e io farò visita a uno di questi.
Se poi qualcuno volesse un’indicazione più precisa, potrei consigliare le pinete di Ravenna e non è una battuta. Sono boschi che non conosco ma mi dicono che sono produttivi e i due parametri di produzione sono dentro l’intervallo utile di produzione.


Cosa si può attendere.
Le previsioni meteo sembra annuncino un po’ di pioggia e ciò è positivo. Si tratterà di vedere quanta pioggia cadrà effettivamente, se ci sarà una nuova calda fredda e soprattutto cosa accadrà alla temperatura, se dovesse ridursi ancora di due/tre gradi dovremmo chiedere ospitalità agli amici del sud.
Stiamo a vedere.
Se ti interessa approfondire puoi seguire il blog oppure scaricare il modello completo utilizzando il link:
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giovedì 29 settembre 2016

CONSIGLI PER UTILIZZARE AL MEGLIO IL MODELLO DI PREVISIONE “TROVARE I FUNGHI PORCINI”.

Oggi ho deciso di pubblicare un secondo post assieme all'altro che puoi vedere di seguito:
“questo e’ il momento di tornare verso l’alto alla ricerca dei boletus edulis e pinicola”
 e il motivo è questo:
la stagione dei funghi nel centro nord, è nel suo momento più delicato e a chi può interessare, cerco di dare le informazioni per  utilizzare  il modello di previsione e capire meglio dove indirizzare la ricerca.
Chi ha avuto la pazienza di seguirmi fino a questo punto, avrà visto che utilizzando il mio metodo, noi stiamo trovando molti porcini dall'inizio del mese “inseguendo” la buttata con poche uscite mirate di verifica e raccolta, pur essendo un’annata non eccezionale. 
Prima in montagna per l’anticipo, poi in collina a prendere il pieno della buttata e ora ci prepariamo a tornare in montagna per prolungare la raccolta….poi si vedrà.

Forse i più esperti riescono altrettanto facilmente a “saltellare “ dalla collina alla montagna nei tempi giusti, fatto sta che (almeno da quello che conosco io) nessuno aveva mai messo a punto e reso noto un metodo di previsione che permettesse anche ai meno esperti, di potersi muovere nel territorio con un obiettivo preciso e soprattutto un metodo verificabile con dati oggettivi.


Per avere una risposta attendibile è indispensabile applicare il modello alle proprie zone e in modo corretto.
In presenza di eventi meteo distribuiti uniformemente in un territorio ampio, i porcini nascono dovunque ma il più delle volte la distribuzione delle piogge e le variazioni di temperatura sono a macchia di leopardo e con”macchie” anche molto piccole. Da qui la necessità di inseguire i porcini, certo lo si può fare in automobile ma davanti al computer è più semplice.
                                  
                                                    IO FACCIO COSÌ

1.      Nei giorni delle perturbazioni da Maggio fino a tutto Ottobre, con le mie stazioni meteo ormai collaudate, tengo sotto controllo tre zone; bassa collina,  media collina e montagna, ognuna col proprio tipo di bosco e di porcini.

2.      Quando la pioggia e la temperatura entrano nel giusto rapporto indicato dalle curve di produzione, inizia l’intervallo utile di riproduzione e produzione del micelio.

3.      Dopo 4/5 giorni verifico nuovamente  la pioggia e la temperatura e scelgo il bosco e il tipo di porcino.

4.      Nella prima uscita, verifico subito la temperatura del terreno  per orientarmi meglio nel bosco.

5.      Le nuove variazioni meteo modificano la pioggia residua nel terreno e la temperatura mediana quindi ogni due/tre giorni torno sulle stazioni meteo per verificare il range di produzione e la durata della buttata.

I post pubblicati fin qui sono riferiti concretamente alla buttata in corso, ed entrano nel merito di ognuno dei cinque punti al fine di facilitare la loro applicazione.


Tutte le affermazioni e commenti contenuti nei miei post sono tratti dal mio modello  e se vuoi, puoi darci un occhiata ed eventualmente scaricarlo utilizzando il link:
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QUESTO E’ IL MOMENTO PER TORNARE VERSO L’ALTO ALLA RICERCA DEI BOLETUS EDULIS E PINICULA.

La buttata degli aereus/aestivalis che seguo con il mio modello di previsione “trovare i funghi porcini” e commento in diretta con voi, è entrata nella fase finale con porcini di grossa taglia ma di peso sostanzialmente simile ai precedenti.
In questa fase i porcini crescono in volume, molto meno in peso.
Si potranno trovare ancora funghi in quantità discrete sempre più vecchi.
In assenza di nuovi eventi meteo, la buttata andrà in esaurimento nel tempo di 4/5 giorni.


LA NUOVA SITUAZIONE.
La temperatura si è ridotta gradualmente senza sbalzi ma in modo costante.
La pioggia residua nel terreno a causa dell’evaporazione è in calo. Nel bosco si vedono chiaramente le zone esposte abbastanza asciutte.
I due valori, pioggia/temperatura, sono appena dentro al range di produzione ma usciranno in pochi giorni.
Per prolungare la stagione conviene compiere una scelta netta senza però sperare di essere fra i primi poiché la buttata è partita da un po’ e “le voci girano”.
Questo è il momento di tornare in alto nei faggi, abeti per la caccia agli edulis/pinicula.


Oltre i 1000 mt. le temperature sono ancora più basse rispetto alla collina quindi l’evaporazione è minore, la pioggia residua si mantiene più al lungo e i due valori sono all'interno del range di produzione per edulis/pinicula.
Nello stesso tempo, la riproduzione/produzione del micelio è più lenta e possiamo sperare di trovare porcini belli freschi  ancora per più giorni.


Le stazioni meteo di riferimento per i miei boschi indicano valori contenuti nel range di produzione per edulis/pinicola e possibilità di raccolte sufficienti anche se non confrontabili con le precedenti di aereus/aestivalis.


Per quanto mi riguarda ho programmato per domani un’uscita di verifica di cui darò notizia e cerco di preparare una previsione utilizzando alcune stazioni meteo oltre i 1000mt.

Oggi pubblico anche un post con alcuni consigli per chi volesse personalizzare le previsioni nei propri boschi, utilizzando il mio modello. 

martedì 27 settembre 2016

I PORCINI CI SONO ANCORA MA LA BUTTATA SI STA’ INDEBOLENDO.

Il post di ieri è stato visualizzato oltre 1600 volte e mi fa indubbiamente piacere ma mi mette addosso anche un po’ di ansia.
Grazie.

La buttata che stò commendando con voi, è per me la n°101; tante sono le buttate che negli anni ho studiato per mettere a punto e collaudare il mio modello di previsione “trovare i funghi porcini” che consente a chiunque (ma bisogna applicarlo correttamente) di prevedere l’uscita dei porcini nei propri boschi, utilizzando due semplici numeri, la pioggia residua nel terreno e la temperatura mediana dell’aria.

Questa è la prima volta faccio una previsione, la rendo pubblica PRIMA dell’uscita, poi faccio un uscita che commento in diretta per  confermare o meno l’efficacia del modello che propongo.

Ieri i due numeri mi hanno fatto prevedere  una raccolta discreta  nelle fungaie sui versanti più caldi.
Oggi commento il risultato con alcune fotografie appena scattate e una di queste con un giornale di oggi vicino . Vediamo il risultato in dettaglio.



UMIDITA’ DEL BOSCO
il bosco era ancora umido ma nelle zone più esposte iniziava ad asciugare, esattamente come mi attendevo con  80mm di pioggia residua (discreta).



QUANTITA’ DI PORCINI.
Abbiamo trovato un numero discreto di porcini (foto con giornale) ma meno delle quantità trovate nelle precedenti uscite già commentate, quando il rapporto pioggia temperatura era decisamente migliore.
Si conferma che il modello riesce a dare una indicazione di quantità.


TIPI DI PORCINI
Aereus e aestivalis in parte freschi appena usciti, alcuni con la spugna verde, altri troppo vecchi. Ciò dimostra che la buttata si è indebolita ma il micelio continua a produrre.
Anche in questo caso si conferma che il modello riesce a dare una indicazione sulla durata della buttata stessa.
La buttata prosegue fino a quando pioggia e temperatura restano nel range di produzione.


DIMENSIONE DEI PORCINI.
Il peso medio dei porcini trovati è stato di  65 gr/porcino come accade nella seconda volata con alcuni esemplari decisamente grossi  fra cui uno con una cappella di 20cm.
Si conferma che i porcini escono in volate successive, la prima con funghi di piccola taglia poi superiore.


TEMPERATURA
Questo è l’aspetto più interessante che ha caratterizzato la buttata in tutto il suo sviluppo. Aver compreso in anticipo gli effetti della temperatura sulla produzione, ci ha permesso di trovare i porcini per lungo tempo (alcune volte in perfetta solitaria).
La previsione di ieri suggeriva di battere i versanti caldi e il risultato dell’uscita è stato questo.
I porcini non c’erano dovunque ma localizzati SOLO nelle fungaie più calde esattamente come previsto. Passando da un versante esposto a sud a uno esposto a nord ho misurato una differenza di temperatura di 2 gradi. Sui primi versanti c’erano i porcini, sui secondi no. Stessa cosa passando dai cerri più caldi ai faggi più freschi.
Nel bosco abbiamo incontrato un fungaiolo del posto che aveva indirizzato la ricerca nei faggi in alto senza trovare nulla. La sua esperienza e la conoscenza del bosco lo aveva poi fatto scendere nei ceri ma l’errore rimaneva e un fungaiolo meno esperto non lo avrebbe corretto.


COMMENTO
La buttata che commento, è partita a inizio settembre nei faggi con buona pioggia e giusta temperatura, niente nei cerri per la temperatura troppo elevata. Da metà Settembre con la temperatura più bassa, la buttata è scesa nei cerri  e cessata nei faggi. 
Non escludo che con qualche giorno in più, se dovesse aumentare la temperatura e un pò di pioggia (difficile), la buttata  possa risalire nei faggi .
Non è una regola, può accadere esattamente il contrario com'è accaduto tante volte.
Il modo che propongo per non perdersi in vere o false convinzioni è quello di leggere bene i due numeri:
Pioggia residua nel terreno
Temperatura mediana dell’aria.


CONCLUSIONE  
Camminare nel bosco seguendo una previsione fatta da casa e scoprirne la fondatezza, mi dà una soddisfazione superiore al cesto pieno.
Lo può fare chiunque con un po di pazienza utilizzando il mio modello "trovare i funghi porcini". Se ti interessa saperne di più segui il post di domani.


lunedì 26 settembre 2016

PREVISIONE  PER LA RICERCA DEI  PORCINI  DI OGGI  27 SETTEMBRE

L’uscita di oggi serve per trovare i porcini (spero) raccogliere dati, scattare fotografie e verificare l’evoluzione della buttata in corso.
Per avere le massime opportunità di una buona ricerca, ho aggiornato la previsione con la pioggia residua e  la temperatura mediana di ieri.

Ecco i dati:
Pioggia residua 80mm. DISCRETA
Temperatura mediana 15°C. NEL RANGE DI PRODUZIONE MA COL VALORE MINIMO.

Con questi valori il mio modello “trovare i funghi porcini” prevede una raccolta discreta ma conviene indirizzare la ricerca nelle fungaie sui versanti più caldi con migliore esposizione al sole, meglio in zone non troppo ripide dove l’evaporazione è più contenuta e il terreno ha assorbito maggiore pioggia.

A presto per il resoconto.


PS. La fotografia è stata scattata il 23.


PER QUANTO TEMPO I PORCINI CONTINUANO AD USCIRE?

La prima domanda che assilla ogni fungaiolo è: “quando iniziano ad uscire?”
La seconda è quella nel titolo.
Per avere la risposta si è disponibili ad alzarsi la mattina col buio, fare chilometri in auto, altrettanti a piedi e quando i porcini non ci sono, si tira fuori un po’ di saggezza filosofica “se mi obbligassero a fare tutta questa fatica mi rifiuterei, ma siccome mi piace lo faccio volentieri”.
In un certo senso, la ricerca dei porcini è una specie di avventura che ciascuno vive rimanendo legato alle proprie abitudini e convinzioni e alimentate anche da un po’ di fascino del mistero. Arrivo a dire che la soddisfazione che si prova nella ricerca è superiore, almeno per quanto mi riguarda, al risultato materiale e guai a intaccarla.
Questo non significa che non si possa migliorare la ricerca stessa, aggiungendo qualche strumento di conoscenza in più per aiutarci a comprendere meglio l’amico bosco e aumentare il legame che ci unisce. Un amico è tale se ne conosciamo i pregi e i difetti e se rispettiamo gli uni e gli altri. Solo con un amico vero siamo contenti di ogni istante passato in sua compagnia e lui è felice di offrirci una cena a base di funghi.

Un amico ha osservato “io non sono mai andato nel bosco con il termometro e i porcini li ho sempre trovati”. 
Ho risposto che in tutte le cose c’è sempre una prima volta e aggiungo che è proprio il desiderio di conoscenza che ci spinge avanti senza nulla togliere alle belle cose che già conosciamo.


Due raccomandazioni per l’uso del modello di previsione “trovare i funghi porcini”.
L’applicazione del modello che condivido ( il blog è stato visitato circa 12.000 volte solo nel mese di settembre), è la mia risposta al desiderio di una maggiore conoscenza dei segreti dei porcini.
Attraverso questi post commento concretamente l’applicazione del modello alla buttata che stò seguendo e così racconto un modo di leggere i segnali del bosco utilizzando il metodo che a prima vista può apparire ostico ma che se ben applicato può dare delle belle soddisfazioni, la prima è quella di andare nel bosco alla partenza della buttata, prima della moltitudine.

Due sono la cose fondamentali da fare bene:
  1.  verificare più volte che la/le stazioni meteo prese a riferimenti per i propri boschi siano effettivamente vicine e riportino l’effettiva temperatura e l’effettiva pioggia caduta. Con sempre maggiore frequenza, in questo autunno, la pioggia non è ben distribuita e cade a macchia di leopardo quindi è meglio guardare più di una stazione meteo.
  2. Il calcolo della pioggia residua nel terreno e la temperatura mediana vanno calcolati con le modalità indicate nel modello. Molto spesso i siti meteo forniscono il valore della pioggia accumulata in 3/10/30 giorni ma bisogna avere la pazienza di guardare la pioggia giornaliera. Ad esempio, con 100mm di pioggia accumulata, il bosco sarebbe molto umido addirittura bagnato ma potrebbe essere il contrario se quel valore indicasse la pioggia accumulata del mese.
Il calcolo del modello tiene conto dell’evaporazione e va fatto con le piogge giornaliere.


Adesso vengo alla mia risposta alla seconda domanda: Quanto dura la buttata?
L’analisi compiuta nel corso del mio studio mi ha permesso di arrivare a una conclusione che sintetizzo:
La durata della buttata non è fissa ma varia al variare delle condizioni meteo.
I porcini continuano ad uscire in volate successive fino a quando la temperatura mediana e la pioggia residua nel terreno, restano nel range cioè nell'intervallo utile di produzione.
L’intervallo utile può essere di soli pochi giorni, come spesso accade , o può durare anche settimane fino a quando le condizioni meteo mantengono il giusto rapporto pioggia temperatura.
Attenzione:
Breve durata non significa necessariamente bassa produzione. Spesso abbiamo fatto raccolte abbondanti per pochissimi giorni, prima che la produzione si interrompesse per la rapida  uscita della buttata dall'intervallo utile.


C’è anche una terza domanda: Ma quanto dura la raccolta?
La raccolta continua per alcuni giorni dopo l’intervallo utile di produzione,. In questi giorni i funghi già spuntati completano il loro sviluppo che dipende dalla temperatura del momento.
Con  temperature basse i tempi si allungano e viceversa con temperature alte.
In totale si può andare a porcini dopo l’intervallo utile per altri 1/6 giorni prevedibili a seconda della temperatura del momento..
Durante la buttata è indispensabile verificare spesso il range pioggia/temperatura per rendersi conto di ciò che sta accadendo e programmare le uscite.


Nel prossimo post commenterò la nuova uscita per verificare l’andamento e la durata della buttata che seguo e commento in diretta.





sabato 24 settembre 2016

TROVARE I FUNGHI PORCINI.
Un modo nuovo per aprire la porta di casa e conoscere ciò che accade nel proprio bosco e in quelli degli altri, con la curiosità e l’attenzione necessaria per leggere i segnali del bosco e scoprirne i segreti.

Nel mio viaggio tra i porcini ho trovato due gemme preziose che conservo con gelosia.
La prima quando ho compreso che se vogliamo trovare i funghi, bisogna sapere che i regali del bosco vanno meritati. Il bosco è un luogo fantastico di cui si può diventare amici,  a condizione che ci sia rispetto.


La seconda gemma l’ho scoperta grazie all’amicizia con un montanaro dal quale ho imparato a guardare il bosco con occhi per me nuovi, per lui familiari.
Lui sa che alla fine della primavera dopo nove giorni da una bella pioggia, è bene visitare il bosco di castagni. A settembre, sempre dopo nove giorni, ritorna nel castagneto, al decimo sale nelle querce e al dodicesimo nei faggi.
Sa bene che quella regola è valida, solo se il bosco è pronto e lui sa leggere i segnali;
Conosce perfettamente le fungaie che batte tutti gli anni; il caldo, la pioggia, il vento, la nebbia e gli sbalzi di temperatura gli sono noti semplicemente aprendo la porta di casa; riconosce il profumo di fungo che sale dal terreno quando si prepara alla buttata e l’aspetto del bosco secco col terreno duro e polveroso; sa vedere quando il terreno “bolle” nei giorni delle “calde-fredde”, con il vapore più caldo dell’aria che sale dal suolo umido; sa che le foglie degli alberi che seccano e cadono troppo presto, sono segni chiari di un’estate troppo secca e che quell’anno si vedranno ben pochi funghi; alla fine di agosto inizia a falciare l’erba nel castagneto e la accumula ai lati per costruire un piccolo argine, con lo scopo di fermare le castagne quando cadranno e impedirgli di rotolare lungo il pendio; sotto l’erba scopre anticipatamente qualche galletto, qualche funghetto che non conosce e, in un angolo riparato, delle strane muffe bianche non classificabili. Il giorno dopo, prima dell’alba, il nostro uomo è ancora nel castagneto per il suo lavoro e chiaramente anticipa chiunque altro.
Nessuno può competere con lui a meno di trasferire la casa nel bosco, ma se ciò non è possibile, l’unica soluzione è portare il bosco nella nostra casa, ed è stato proprio questa la spinta per ragionare e  incrociare la mia banca dati sui porcini, con i dati rilevati dalle stazioni meteo, fino a trovare la relazione che intercorre fra la pioggia, la temperatura e la quantità di porcini.
Sono relazioni molto ben conosciute ai produttori dei funghi coltivati che fanno sbucare i prataioli quando li richiede il mercato e non la luna, ma una cosa è farlo in un capannone controllato, altra cosa è cercare di comprenderlo in natura.
La ricerca dei funghi segue un metodo che non è mai cambiato nel tempo nonostante le informazioni che ciascuno può trovare facilmente su internet.


Il nuovo modello di previsione “TROVARE I FUNGHI PORCINI” che propongo e che mi sembra non abbia analoghi, mette ciascuno di noi nelle condizioni di aprire la porta di casa propria in città e vedere in diretta ciò che sta accadendo nel proprio bosco ma anche nei boschi degli altri.
Per applicare il modello di previsione bisogna accettare che i funghi si possono cercare anche passando un po’ di tempo a spulciare i dati meteo e salire in macchina solo quando le condizioni sono quelle giuste.  



Il metodo conserva lo spirito dell’amico montanaro; la curiosità e l’attenzione necessaria per leggere i segnali del bosco e scoprirne i segreti, utilizzando strumenti più incisivi capaci di spaziare in un territorio molto più ampio e fornire una risposta razionale ai fenomeni naturali che osserviamo.
Se ti interessa approfondire puoi seguire i post sul blog oppure scaricare il modello completo utilizzando il link;
TUTTI NEL BOSCO A CERCARE I PORCINI; MA NON TUTTI LI TROVANO.

Nel post di ieri, che puoi rivedere sul blog, ho raccontato come la temperatura del terreno misurata con un semplice termometro da due soldi, può indirizzarci sui versanti in produzione facendo il
confronto fra la temperatura del terreno misurata, con quella ottimale ricavata dal mio modello.

Sono rare le buttate nelle quali basta entrare nel bosco per inciampare nei porcini, quasi sempre bisogna andarli a cercare a “casa loro” senza scoraggiarsi anche se non se ne vedono in giro.
La differenza di comportamento e quindi di risultato è notevole e si può indovinare stando ad osservare i fungaioli che escono dal bosco:
c’è quello stanco ma col sorriso sotto i baffi e compiaciuto che tiene nascosto il cesto. L’altro anche lui stanco, ha lo sguardo sconsolato e ballonzola il cesto da tutte le parti.
Nel bosco si leggono altrettanto bene i comportamenti dei fungaioli:
chi cammina veloce, chi si muove zigzagando, qualcuno sembra aver perso la strada, qualcun altro segue una direzione precisa e guarda caso, quest'ultimo ha il cesto più panciuto.
Camminare sui versanti giusti aumenta enormemente la possibilità di successo.


Un secondo aspetto  che ritengo molto utile per avere successo, riguarda il modo di condurre la ricerca.
Quando si incontra un fungaiolo nel bosco e soprattutto in fungaia, generalmente, quest’ultimo aumenta il passo e dopo poco si allontana, tanto che noi spesso aspettiamo che la fungaia si liberi. C’è capitato anche nell’uscita di ieri.
Al nostro arrivo la fungaia era già occupata da due fungaioli che parlavano ad alta voce con l’accento del posto. Alla nostra vista hanno affrettato la ricerca. Noi abbiamo fatto finta di non vederli ma facevamo più rumore del dovuto per essere certi di rivelare la nostra presenza. Come sperato, i due si sono allontanati presto e noi abbiamo raggiunto la fungaia solitaria per trovare in bellavista i resti della pulitura frettolosa di alcuni funghi, assieme a diversi porcini ben nascosti e sfuggiti alla ricerca altrettanto frettolosa dei due che ci avevano preceduti.
Morale della favola:
Quando si è in fungaia non bisogna farsi prendere dall’ansia.


Dalle osservazioni fatte si ricava una regola utile da seguire quando si è in fungaia.
Durante la prima volata con i funghi piccoli serve una ricerca lenta e minuziosa. Dopo si può andare più veloci, i funghi sono grossi quindi si vedono meglio ed inoltre, così facendo, si fa più strada e si scoprono posti nuovi. I risultati cambiano molto.
La mia compagna ha un carattere paziente cammina piano, con la punta del bastone sposta i piccoli mucchietti di foglie che spesso nascondono un fungo e alza i rami che coprono la base degli arbusti. Ha il tempo di sincronizzare la vista sui contrasti cromatici del momento per vedere una cappella che esce tra si e no dalle foglie, torna nello stesso posto da un’altra direzione per vederne un altro invisibile da diversa posizione. Si ferma, osserva dal basso e dopo che trova il primo insiste perché c’e anche l’altro.
Io sono meno paziente e cammino di continuo, col risultato che faccio il doppio della strada e se un fungo non è ben visibile rischio di pestarlo; “se ce n’è uno lo trovi te” sbotto io e nei primi giorni lei trova il doppio dei miei. Io invece trovo nuove fungaie. Nella seconda volata sono io a trovare più funghi e lei a fare la risentita. Si chiama lavoro di squadra.
Nei prossimi post cercherò di dare alcuni indizi per aiutare a riconoscere le fungaie.

venerdì 23 settembre 2016

I PORCINI CI SONO MA PER TROVARLI NON SI PUÒ CAMMINARE NEL BOSCO A CASACCIO.
La notizia della buttata si è diffusa più rapidamente di quanto pensassi. Pochi giorni fa raccoglievamo i porcini in perfetta solitaria, oggi i ragazzini potrebbero fare i biglietti per parcheggiare la macchina lungo la strada. Nel bosco i porcini ci sono, si incontrano fungaioli da tutte le parti  eppure molti cesti che si intravvedono  sono  quasi vuoti.
Evidentemente non basta sapere che in quel bosco i porcini ci sono, bisogna anche saperli cercare e ci sono dei comportamenti che possono aiutare molto.
Per quanto ci riguarda, oggi abbiamo deciso di intercettare la partenza della volata degli aereus in un versante caldo individuato con il mio modello di previsione e questo è il risultato.                       
Si tratta di porcini della prima volata con un peso medio di 51gr/porcino, appena sbucati, con la spugna bianca ma anche con più larve “buoni da seccare” proprio a causa della temperatura più alta.


Per tornare all'argomento del post di oggi “un modo per rendere la ricerca più efficace”, premetto che per una volta sono d’accordo con il pensiero comunemente condiviso addirittura ovvio:
“per trovare i porcini bisogna conoscere il bosco, le fungaie, camminare molto, avere l’occhio allenato e tanta esperienza”

Ma chi  ha tutta questa roba?

La ricerca mi ha permesso di individuare alcuni comportamenti che possono aiutare i meno esperti ma anche i fungaioli più preparati.
Il primo aiuto si può ricavare dalla temperatura del terreno
                                                         

Da anni uso un termometro con una sonda   esterna per misurare la temperatura del terreno vicino a un porcino a 6/7 cm di profondità e nel mio manuale sono indicate le temperature minime massime e ottimali del terreno per avere la  produzione con la pioggia calcolata attraverso i siti meteo. Si tratta di dati interessanti che possono essere usati in molti modi che riprenderò. Il modo più semplice per avere un vantaggio dall’uso del termometro, è quello di misurare la temperatura del terreno appena entrati nel bosco e quindi indirizzarsi sui versanti nei quali la temperatura del terreno si avvicina a quella ottimale.
Noi ripetiamo in modo sistematico questa semplice verifica con risultati molto interessanti.
 La ricerca dei funghi viene fatta da sempre con gli stessi modi e forse è arrivato il momento di innovarla.
                                              

Se vuoi visualizzare ed eventualmente scaricare la mia ricerca puoi usare il link

giovedì 22 settembre 2016

AL CENTRO NORD LA BUTTATA DEI PORCINI C’È ED È INTERESSANTE MA NON DOVUNQUE, ECCO LA MAPPA DI PREVISIONE.

La buttata che sto seguendo e commentando in diretta con voi, è partita con decisione. 
La quarta uscita di verifica, sempre negli stessi boschi che seguo da inizio mese, ha dato un risultato molto interessante con molti aereus e aestivalis della prima volata freschi e alcuni grandi della seconda volata, esattamente come avevo previsto attraverso il mio modello di previsione con una pioggia residua di 90 mm e una temperatura mediana di 18 °C.
Con questi due valori il grafico di previsione del mio modello, indica una produzione  molto buona ed effettivamente abbiamo interrotto la raccolta dopo aver raggiunto il limite, così abbiamo continuato la ricerca ma solo a scattare fotografie. 
La fotografia che pubblico è un esemplare (oppure sono due?) con un porcino cresciuto sulla cappella dell’altro. 
Nella mia lunga esperienza di fungaiolo non avevo mai visto niente del genere.  
                                              

Molti appassionati mi hanno chiesto suggerimenti su dove andare a porcini, ho risposto che le previsioni sono personali e ognuno può cercare i boschi dove ci sono le migliori condizioni per la buttata applicando il mio modello di previsione.
Non voglio cavarmela solo così quindi, cerco di dare alcune indicazioni di massima, che possono aiutare a indirizzare la ricerca. 
Evito di pubblicare previsioni troppo puntuali, affinchè nessuno se ne abbia a male .

In questo momento, la temperatura in linea generale è contenuta in un intervallo non troppo ampio interno a quello di produzione un po’ in tutto il territorio indicato. 
Con queste temperature, per semplificare le cose con un livello di approssimazione accettabile, si possono cercare le stazioni meteo dai siti che ho già indicato in precedenti post e trovare quelle vicine ai propri boschi, nei quali siano caduti almeno 70mm di pioggia negli ultimi dieci giorni.

Per facilitare la ricerca pubblico la mappa con le zone più interessanti.

mercoledì 21 settembre 2016

FINALMENTE SONO ARRIVATI  I PORCINI ANCHE AL CENTRO NORD.
PER SEGUIRE LA BUTTATA SI PUÒ USARE UN MODO COMPLETAMENTE NUOVO.

Tre giorni fa ho fatto la terza uscita per verificare l’andamento della buttata nei miei boschi che sto seguendo e commentando in diretta con voi.
La buttata è esattamente  come mi aspettavo con i piccoli porcini della prima volata già partita che sbucano numerosi dalle foglie.
Per vederli bisogna sintonizzare gli occhi con i colori e la luce nel bosco in quel momento e non è sempre facile distinguere una foglia dalla cappella di un porcino che ha lo stesso colore. Puoi prova a cercarli anche tu (sono 4).


Ricordo che la buttata, è partita con una pioggia residua di  69mm e una Temperatura mediana di 21°C.
Le piogge degli ultimi giorni hanno modificato  le condizioni del bosco e i due nuovi valori sono nettamente migliorati e li riporto.
Pioggia residua  90mm
Temperatura mediana 18°C
Con questi nuovi valori il grafico di previsione del mio modello, indica una produzione  molto buona.
Se avrò il tempo, pubblicherò un post con i due valori e la relativa previsione in alcune località dell’Appennino centrale.

Ho ricevuto alcuni commenti che mettevano in evidenza la difficoltà di applicare il mio modello di previsione basato sui valori reali di pioggia e temperatura.
Convengo sul fatto che le prime volte, possa essere ostico entrare nell’ordine di idee di dovere calcolare due numeri aprendo i siti meteo delle regioni e confrontarli con i valori ottimali del mio modello.
Una volta superato il primo impatto però, tutto diventa semplice, sicuramente più semplice che tenere conto delle tante credenze più o meno vere che ognuno interpreta come vuole (la luna, il tipo di bosco..). A tal proposito ho ricevuto tanti commenti con opinioni completamente diverse, tutte molto interessanti con una propria logica e cercherò di pubblicarle.


Dopo tanti anni passati a viaggiare nei boschi mi sono reso conto che  per trovare i funghi, non basta sapere dove e quando sbucano, servono due altre cose che io ho imparato nella mia lunga esperienza.
In questo post racconto la prima.
Il bosco è un luogo fantastico di cui si può diventare amici,  a condizione che ci sia rispetto. Non si può entrare in casa di un amico con gli scarponi infangati e bisogna sapere che i regali del bosco vanno meritati con un comportamento educato.
Da bambino mia madre m’insegnava a non sprecare l'acqua raccolta alla Fontaccia sotto la rupe di Montebello. Mio padre costruiva le case con le pietre del posto e andava a caccia con uno schioppo mezzo scassato e le cartucce fatte in casa, preoccupandosi di salvare l'ultima coppia di starne che nella primavera successiva avrebbero garantito una riserva di proteine per la famiglia.
Oggi tutto è cambiato, con un modello di sviluppo che  impone di spremere il pianeta come un barattolo e tutti sappiamo qual è la  fine di un limone quando si toglie l'ultima goccia di succo.
Forse varrebbe la pena capire se questa rincorsa frenetica al consumo dà alle persone la cosa di cui hanno veramente  bisogno: la felicità.
Se si capisse che la felicità non è direttamente proporzionale al possesso di una quantità sempre maggiore di beni materiali, si potrebbe decidere di impegnare l'intelligenza delle persone per cercare soluzioni concrete ai bisogni della gente che, nello stesso tempo, rendano felice anche il pianeta. Senza la felicità del pianeta non può certo esserci quella di chi lo abita.

Ci sono circostanze nelle quali sarebbe possibile riempire di porcini l'intero baule della macchina, facendo la spola dal bosco per non essere beccati dalle guardie forestali, ma è proprio questa la cosa che si desidera?


martedì 20 settembre 2016

I PORCINI ESCONO PRIMA IN BASSO NEI CASTAGNI POI SALGONO IN ALTO NEI FAGGI

Anche con questa regola sono d’accordo al 50% forse è vera o forse no.
Nella buttata che sto seguendo e commentando in diretta, è accaduto esattamente il contrario. Se avessi seguito la regola, sarei tornato a casa con le pive nel sacco e una magra spiegazione:
“ha piovuto troppo poco e il bosco era tutto secco”
La spiegazione sarebbe stata indubbiamente vera ma con un po di frustrazione per un inutile viaggio.
Io invece, prima di mettermi in macchina ho aperto il sito meteo più vicino ai miei boschi e ho trovato due semplici numeri:

Pioggia residua  69mm
Temperatura mediana 21°C

I due numeri sono FUORI dal range di produzione a causa della temperatura troppo alta per quella pioggia.
Niente di male, mi è bastato spostarmi nelle fungaie più alte fresche e umide sotto i faggi e il risultato è questo.
                                                                      
Nel bosco ero solo con la mia compagna, senza l’ombra di un fungaiolo con cui competere a dimostrazione che la buttata era partita solo in alcune zone e non dappertutto.

CONCLUSIONE.
Ho ricevuto un messaggio da Mario che mi ha fatto piacere e lo riporto dopo aver chiesto e ottenuto il suo consenso: “Ciao Giancarlo, sono di………se passi che hai tempo per un caffè, vorrei conoscere il pazzo che è in te….con stima Mario” e mi ha trasmesso il suo numero di cellulare.

Caro Mario ormai siamo diventati amici e quindi ti ribalto la domanda:

Chi è più pazzo scatenato?
Io che prima di mettermi in macchina programmo le uscite con i dati della pioggia e temperatura effettivi per trovare i boschi che hanno le migliori condizioni cercando di evitare quelli che conosciamo tutti,  parto da casa alle 9 del mattino, vado nei boschi senza orologio ma con un termometro, spesso arrivo alcuni giorni prima degli altri e quindi i boschi sono meravigliosamente deserti e silenziosi, quando sono stanco mi fermo, sono armato di macchina fotografica, un panino in tasca, raccolgo solo i porcini più belli che posso consumare  e soprattutto mi porto dietro tanta voglia di osservare per capire ciò che mi circonda.

Oppure
Quello che si sveglia la mattina alle 5 per essere nel bosco prima degli altri e non ci riesce mai, cammina, cammina…. veloce, con la testa bassa, l’occhio fisso sul terreno e la concentrazione al massimo che se gli atterra un elicottero sulla testa neanche se ne accorge, alle 10 del mattino è sulla strada del ritorno per essere a casa all'ora di pranzo e  confronta sempre il suo cesto con quello dell’amico rallegrandosi o dolendosi a seconda del risultato. (mi sono descritto com'ero io all'inizio del mio viaggio fra i funghi).

Il dibattito è aperto e proviamo a vedere quanti pazzi scatenati ci sono in giro; chiedi la mia amicizia sulla mia pagina fb e ci conteremo.


lunedì 19 settembre 2016

                               I  PORCINI RACCONTANO

ECCO COSA.
Le successioni con le quali sbucano i porcini durante una buttata, prendono il nome di volate. L’analisi delle 100 buttate documentate nel corso della mia ricerca mi ha permesso di comprendere lo schema di evoluzione delle buttate e delle volate.
La prima volata parte alla fine della riproduzione ed è la migliore per numero di porcini trovati, piccoli e freschi e può durare da pochi giorni a una settimana.
Nella seconda volata a metà dell’intervallo utile di produzione si trovano meno funghi di maggiore taglia.
L’ultima volata, molto rara, parte alla fine dell’intervallo utile e i porcini completano la crescita entro pochi giorni. Spesso sono di grossa taglia ma anche pieni di larve.
In presenza di nuove “calde fredde” si attiva il micelio in nuove fungaie e parte una nuova buttata consecutiva con la precedente. Ogni buttata si comporta in modo autonomo con le proprie volate.
la durata delle volate varia al variare dell’intero periodo di produzione.

L’EVOLUZIONE DELLE BUTTATE IN CORSO.
Nel mese di Settembre, attraverso il mio  modello di previsione, ho individuato un bosco dove fino ad ora si sono succedute due buttate consecutive grazie a due calde fredde distinte. Le due buttate si stanno comportano in modo autonomo ognuna con le proprie volate, io le seguo attraverso alcune uscite mirate e le commento in diretta con voi:

La prima buttata, modesta, con lo sbalzo del primo di Settembre è in fase di esaurimento e regala ancora qualche bel porcino di grosse dimensioni. 
Un’opinione comune che condivido solo in parte è questa “nascono piccoli e col passare dei giorni diventano grossi”. Nella mia ricerca ho osservato e documentato che i porcini sbucano già piccoli oppure grossi, col passare dei giorni crescono in volume,  (meno in peso) e invecchiano ma rimangono della stessa categoria.
Un porcino appena sbucato di 50gr. non diventerà mai di due hg.  
Nella foto c’è un porcino di questa volata, grosso 3.5hg. e ancora arzillo.

La seconda buttata più intensa è partita con la calda fredda del 12 Settembre  ed è appena entrata nella fase di produzione con funghi piccoli e numerosi. 

Nello stesso momento le volate delle due buttate si sovrappongono, una è in esaurimento, l'altra è appena partita  e nello stesso momento si trovano i porcini dell'una (pochi e grossi) e dell'altra (molti e piccoli.

COSA MI ATTENDO.
Nei prossimi giorni ci saranno solo porcini della seconda buttata, piccoli e numerosi seguiti da quelli della seconda volata.
Nel frattempo aspetto la partenza della terza buttata consecutiva col nuovo sbalzo prodotto dalle piogge del 17 ma questa è un'altra storia che può diventare molto interessante e la commenterò con voi..

CONCLUSIONE.
Quando troviamo un porcino nel bosco o più semplicemente guardiamo le belle foto postate dagli amici su fb, se osserviamo bene, siamo in grado di dire se sono stati raccolti in una buttata appena partita o già in fase di esaurimento ed è un’indicazione importante. In tante occasioni ho compreso lo stato di avanzamento della buttata e di conseguenza ho scelto il bosco dove indirizzare la ricerca, proprio dalla osservazione delle dimensioni del porcino visto.
Attenzione quindi alle fotografie che troviamo postate.

Conoscendo la successione di crescita dei porcini, possiamo anche fare alcune scelte su quando uscire.
Se ci piacciono i porcini sott’olio dobbiamo essere in fungaia il primo giorno dopo la fine della riproduzione; se ci piace il peso usciamo in compagnia di tutti gli altri fungaioli a metà della produzione; se invece stiamo cercando l’esemplare da fotografare, difficile nella ressa, usciamo alla fine dell’intervallo utile di produzione e continuiamo per alcuni giorni dopo.

Considerato che nel bosco non siamo da soli, io cerco di anticipare i “rivali” poi mi affido all’esperienza per giocarmela con tutti.

domenica 18 settembre 2016

COMPRENDERE I SEGNALI DEL BOSCO CHE SI PREPARA ALLA NUOVA BUTTATA DEI PORCINI
Attraverso la condivisione del mio metodo propongo di inaugurare un nuovo modo per cercare i porcini.
Il metodo, messo a punto in anni di studio con fattori oggettivi e verificabili in ogni momento, stabilisce una relazione di causa effetto fra la pioggia caduta e la temperatura dell’aria, con le condizioni di umidità e temperatura del bosco adatte per fare riprodurre il micelio e quindi produrre i porcini.
Per rendere più chiaro il nuovo modo di ricerca che propongo, mi sono prefisso di seguire l’evoluzione del bosco nei momenti cruciali della buttata anche con sopralluoghi mirati.

IL BOSCO SCELTO
Rientra nel territorio che ho indicato nella mappa già pubblicata ed è lo stesso che ho visitato una settimana fa per la prima verifica delle previsioni.

VERIFICA DELL' UMIDITÀ
Ottima. Il bosco è molto umido anche alla profondità di una spanna come mi aspettavo con la pioggia di ieri e quella residua precedente.
La situazione appare esattamente come attesa.

VERIFICA DELLO SHOCK TERMICO
Lo shock termico come ho detto, attiva il micelio presente nel terreno del bosco e gli permette di passare dalla fase vegetativa a quella produttiva. Lo sbalzo calcolato con la temperatura mediana dell’ARIA attraverso i miei siti meteo è di 7°C (appena sufficiente) ed è questo ciò che voglio verificare.
Per questo misuro in alcuni punti la temperatura del terreno a 6/7 cm sotto terra, utilizzando un semplice termometro dotato di sonda. La temperatura misurata varia da 12.5 a 14 °C a seconda dei punti. Confrontando questi valori con le temperature misurate una settimana fa, posso verificare uno sbalzo NEL TERRENO di 4/5°C naturalmente minore allo sbalzo nell’aria a causa della maggiore inerzia termica del terreno.  
Osservando con attenzione si vedono piccole nuvole di vapore che salgono dal terreno e subito si dissolvono “la calda fredda”
Anche questa verifica ha esito positivo.

I FUNGHI PRESENTI NEL BOSCO
Attenzione i funghi non sono attivati dalla pioggia di ieri, quelli li attendo fra un po’ di giorni, ma sono quelli attivati dai temporali dei primi e del 10 Settembre, che mi avevano fatto scegliere il bosco da seguire praticando lo sport della caccia ai temporali.
I funghi non sono molti, alcuni vecchi, altri appena spuntati poiché attivati da due modesti eventi meteo a distanza di dieci giorni l’uno dall’altro.
Tutti i funghi sono tipici della stagione estiva, prevalentemente, mazze di tamburo, vari tipi di russole, falsi prugnoli, lattari piperatus, senza funghi autunnali e questo è un bene perché conferma che la temperatura ancora regge.
Per quanto riguarda i porcini, ne abbiamo raccolti una quindicina appartenenti a tre volate distinte che si individuano per dimensione e peso.
La fotografia riprende due porcini della seconda volata. In un prossimo post fornirò le caratteristiche dei porcini nelle volate.
Se vuoi lascia un commento.

Chi volesse visionare ed eventualmente scaricare il mio modello completo, può utilizzare il link: