PER TROVARE I PORCINI BISOGNA SCEGLIERE I VERSANTI GIUSTI.
Qualche giorno fa l’amico Alessio
ha commentato, giustamente, che per i funghi ogni anno ha la sua storia. A mia volta ho ribadito che ogni bosco ha la sua storia, basta un
temporale localizzato per far esplodere un bosco e non trovare niente a pochi
Km di distanza. Aggiungo che ogni
versante nello stesso bosco ha la sua storia ed è fondamentale trovare
quello giusto.
A tutti è capitato di trovarsi in
piena buttata e vedere che anche in quelle occasioni i porcini non ci sono
dappertutto, neppure nelle fungaie migliori.
Perché?
Non certo per la pioggia che in
un piccolo tratto di bosco è la stessa. È vero che l’umidità del terreno non dipende
solo dalla pioggia ma in un una zona limitata non può esserci una differenza di umidità tale da passare da
produzione massima a zero.
La vera differenza è la temperatura del terreno che può
cambiare parecchio anche a poche decine di metri di distanza. La temperatura condiziona l’umidità e permette l’uscita dei
diversi tipi di porcini.
Fino a quel momento con il mio
modello di previsione utilizzavo solo la temperatura dell’aria ricavata dalle
stazioni meteo ma nel bosco, grande e vario, quel dato era insufficiente e mi
serviva una nuova svolta che c’è stata
in una occasione precisa.
Quella volta alla fine di Giugno
io e Mara, seguivamo un crinale in alta
collina con un versante caldo esposto a sud ovest e l’altro fresco a nord
ovest. Sul crinale qualche porcino c’era ma sul versante fresco era una
meraviglia. Ovunque guardassimo c’erano piccoli aestivalis che facevano
capolino dalle foglie, a volte da soli altre volte in coppia e sotto un
cespuglio di agrifoglio ce n’era un gruppo che si faceva compagnia.
Sul versante opposto non c’era l’ombra
di un porcino.
La differenza di temperatura sui
due versanti era palese; si sentiva sulla pelle; si vedeva dagli alberi,
sul versante fresco c’erano i faggi, su quello caldo i cerri; la rivelava il
sottobosco che sul versante fresco era coperto di foglie mentre su quello caldo
c’erano arbusti e erba. Insomma la diversa temperatura era palese ma non bastava
a spiegare la diversa situazione dei porcini e soprattutto non bastava per
capire quando era meglio visitare il versante fresco o quello caldo.
Dovevo trovare il modo di mettere
in relazione la temperatura dell’aria con quella del terreno, così il giorno
dopo sono tornato nel bosco armato di un termometro dotato di sonda esterna e con quello mi
sono bastate alcune misure per scoprire che fra i due versanti c’era una
differenza di temperatura di tre gradi, sufficienti per giustificare il diverso
comportamento.
Da quella volta il termometro non
mi ha più abbandonato e dopo alcuni anni ho accumulato una banca dati con centinaia di
misure proprio vicino a un porcino in
tutte le condizioni. I nuovi dati mi hanno permesso di trovare la temperatura minima
massima e ottimale dell’aria e del terreno per i diversi tipi di porcino in
tutte le situazioni.
Adesso quando arrivo nel bosco
faccio due misure del terreno appena fuori dalla macchina e decido se
indirizzarmi sui versanti caldi o quelli freschi. Ad esempio nel bosco con i due versanti
che citavo prima, scelgo il versante fresco quando la temperatura esterna è
alta e viceversa.
Nel mio manuale indico le
temperature minime massime e ottimali del terreno in tutte le situazioni, se ti interessa le puoi visionare ed eventualmente scaricare usando il
Link: TROVARE I FUNGHI PORCINI
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