Funghi

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lunedì 28 novembre 2016

PER FARE USCIRE I PORCINI SERVE UN CAMBIAMENTO.
Un forte sbalzo di temperatura imprime l’impulso di partenza al micelio presente nelle fungaie e ne attiva la riproduzione:
trascorso il tempo necessario escono i porcini.

Spesso si rischia di sottovalutare lo sbalzo per un semplice motivo.
La stagione dei porcini generalmente inizia nel mese di Maggio e termina a Novembre a seconda delle regioni e dell’altezza dei boschi. In questo periodo la temperatura è generalmente compresa nel range di produzione e prima o poi arriva anche una bella perturbazione con parecchia pioggia. In queste circostanze si inizia a contare i giorni per programmare le uscite che spesso hanno esito favorevole e altrettanto spesso  mi è capitato di sentire un commento:
Quando fanno, fanno dappertutto e se non fanno è perché siamo in presenza dell’eccezione che conferma la regola.
A forza di eccezioni si rischia di perdere le buttate migliori.

È vero che una perturbazione importante è spesso accompagnata da una repentina variazione di temperatura e può mettere in secondo piano l’importanza dello sbalzo, ma non è sempre così.
Ad esempio ad inizio autunno quando la temperatura è generalmente buona ovunque, ho potuto osservare in più di un’occasione, un evento meteo con la pioggia necessaria ma senza alcuna variazione di temperatura quindi senza sbalzo. In questi casi la buttata è stata debole o addirittura non è partita, nonostante ci fossero tutte le condizioni favorevoli. Le buttate migliori delle oltre 400 che ho analizzato per elaborare il mio modello di previsione TROVARE I FUNGHI PORCINI, sono sempre state accompagnate da un cambiamento delle condizioni meteo associate a un bello sbalzo di temperatura. 
Se vogliamo essere nel bosco nel momento giusto dobbiamo sapere individuare questo sbalzo.


Ci sono molte circostanze nelle quali  è intuitivo avvertire lo sbalzo di temperatura importante, in particolare nei cambi di stagione:
In primavera nel passaggio dal freddo dell’inverno, al caldo della primavera.
In estate dopo una bella perturbazione con brusca riduzione e immediata risalita della temperatura.
In autunno nel momento di passaggio dall’estate calda all’autunno fresco.
In tardo autunno dopo un periodo di caldo anomalo e successiva rapida discesa della temperatura ai valori normali.

 Altre volte è l’esperienza che ci aiuta a leggere i segnali di cambiamento.

Quando siamo nel bosco
Se guardiamo con attenzione possiamo vedere piccole nuvole di vapore che salgono dal terreno e subito si dissolvono. Sono i giorni della  “ calda fredda” durante i quali il terreno “bolle” col vapore che sale dal terreno più caldo dell’aria.
In questi giorni i porcini non sono ancora sbucati, ma si può essere certi che lo faranno presto.


Quando in auto attraversiamo il bosco
con quella pioggerella leggera che quando tocca terra si trasforma in vapore e risale come se qualcuno avesse messo un pentolone sul fuoco; lungo i versanti esposti a sud, sopra una scogliera del fiume, nei calanchi d’argilla e nelle depressioni del terreno riparate, ovunque c’è fumo di vapore caldo che sale e pioggerella fredda che scende.

Ma se è così facile individuare i giorni della calda fredda, perché mai dovremmo complicarci la vita con i calcoli e  i siti meteo?
Nel prossimo post proverò a rispondere anche con i commenti degli amici.

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