CERCARE
I PORCINI A FINE GIUGNO PRIMA SETTIMANA DI LUGLIO
Giugno per i porcini è stato “strano” e difficile
da prevedere a causa delle basse temperature fino ai primi dieci giorni di
giugno, seguito dal caldo torrido africano.
I porcini sono usciti prima nelle regioni del sud, poi nei boschi caldi di castagni, infine nei faggi anche al centro nord.
L’alternanza del freddo, pioggia, caldo afoso e siccità hanno fatto si le buttate si sono distribuite a macchia di leopardo con le giuste condizioni di pioggia residua e temperatura mediana a volte in zone molto ristrette.
In queste condizioni se si va a funghi senza le idee chiare si rischia di girare a vuoto.
La mappa dei porcini del 18 giugno dà l’idea della situazione con le stazioni accese molto rarefatte.
mappa 18 giugno |
Non sono buttate degne di passare alla storia ma chi è stato bravo a trovare la situazione giusta si è divertito.
Nel gruppo di mappa dei porcini continuano ad essere numerose le segnalazioni con splendidi aestivalis e anche qualche pinophilus.
Come ho raccontato nel precedente post i porcini si trovavano nelle fungaie calde esposte al sole.
Il giorno dopo, domenica 20, ci siamo spostati in un bosco sempre di faggi non tanto distanti con la stessa pioggia residua calcolata ma più esposto a sud e quindi con una temperatura presunta più alta, come ho potuto verificare domenica con la misura diretta della temperatura del terreno che era di 1°C superiore a quella di sabato.
Il risultato è stato soddisfacente con una
ventina di pezzi finiti nel cesto e parecchi altri raccolti solo in foto.
Rispetto
al bosco del giorno prima la buttata era più avanti, i porcini più grossi, screpolati
dal vento caldo, solo nelle fungaie più umide, il resto del bosco appariva
asciutto e senza altri funghi.
Per confermare gli effetti della diversa temperatura, ho cercato una nuova stazione meteo che sempre verso il 10 di giugno avesse la giusta pioggia residua ma una temperatura mediana più bassa, l’ho trovata in un bosco di faggi sui 1200/1300mt di altezza e giovedì 24 eravamo sul posto dove ad accoglierci c’era una pattuglia dei carabinieri forestali.
Incredibile!
In genere in un anno incontriamo la forestale al massimo una sola volta, adesso due volte in tre uscite.
Dopo i controlli di
rito ne approfitto per avere informazioni e loro gentilmente rispondono:
“Qui non abbiamo controllato nessuno che avesse i funghi…….più in basso al caldo uscivano con i cesti colmi”
GRAZIE.
“Qui non abbiamo controllato nessuno che avesse i funghi…….più in basso al caldo uscivano con i cesti colmi”
GRAZIE.
Insomma abbiamo fatto tre uscite in tre boschi di faggi non tanto distanti fra di loro, con la stessa pioggia residua calcolata verso il 10 di giugno ma un paio di gradi di differenza di temperatura.
I risultati sono stati molto diversi e se non avessi avuto i dati meteo avrei potuto dare solo questa risposta:
“porcino esce quando albero vuole”
In tanti si sono stupiti che si possano trovare i porcini con tutto questo caldo e questo vento.
Non bisogna mai dimenticare che la buttata è l’effetto di un evento accaduto una decina di giorni prima, i cambiamenti meteo successivi (caldo, freddo, vento…) modificano l’evoluzione della buttata ma non l’annullano e si può sempre trovare qualche angolo del bosco che mantiene le condizioni giuste.
La mappa dei porcini con le stazioni gialle aiuta a individuare il momento del giusto cambiamento che deve essere preso come segnale per mettere in osservazione i dati con le stazioni meteo vicine ai propri boschi.
Nella mappa dei porcini ci sono collegate quasi un migliaio di
stazioni meteo ma in rete se ne possono trovare moltissime anche vicine ai
propri boschi e con un po di pratica non è difficile calcolare anche a mente le
giuste condizioni proprio in quel punto come faccio Io normalmente.
QUESTI SONO GLI EFFETTI
1. Le stazioni verdi col cambiamento della prima metà di giugno sono diventate blu che significa fase di esaurimento, destinate a diventare rosse in fretta.
2. Nelle zone interessate dalle piogge sul terreno caldo c’è stato lo choc termico gradito ai porcini e la mappa ha segnalato il cambiamento con le stazioni gialle.
Nei primi dieci giorni di Luglio potrebbero partire le prime vere buttate alpine in montagna in particolare a Nord Ovest.
L’evoluzione della stagione dipenderà sempre dalle condizioni meteo ma da adesso in avanti la sarà la PIOGGIA a comandare.
La Mappa dei porcini elabora i dati meteo col mio modello di previsione che ho descritto nei miei tre manuali anche con esempi concreti per applicarlo con semplicità dovunque e in tutte le condizioni.
Si tratta di un Metodo pratico mai fatto prima, che
permette di individuare con dieci giorni di anticipo quando si creano le giuste
condizioni di pioggia, temperatura e i giorni necessari per l’inizio della
buttata dei quattro porcini, oltre alla quantità attesa e la durata della
produzione.
Il modello di previsione
permette di scegliere i tipi di boschi, l’altezza, i
mesi e le regioni per ogni porcino, prevedere gli effetti del vento,
siccità, nebbia, temporali, neve, grandine e aiuta la ricerca con i funghi spia, il
sottobosco, i versanti, la temperatura del terreno, il taglio del bosco ....
nel terzo manuale, il modello è esteso ai prugnoli, galletti, ovoli ed è portato ai
limiti estremi con le bombe d’acqua e l’estrema siccità, applicati ai boschi,
nelle regioni, nelle quattro stagioni
Le stazioni in Lombardia sono ancora quasi tutte down?
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