Funghi

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lunedì 27 marzo 2017

QUANDO VADO A PORCINI IO NON MI ACCONTENTO.

Nel nostro Bel Paese si possono trovare i porcini da Maggio a Novembre e addirittura Dicembre basta spostarsi dalla Sicilia al Trentino, salire negli abeti e nei faggi, scendere nei cerri e nei castagni, guardare le previsioni del tempo e ascoltare il tam tam dei fungaioli.....
Semplice per chi è in pensione, ha voglia di viaggiare e si ha molta benzina per inseguire le notizie di radio fante….!
Ma c’è un problema:

quando la notizia della buttata dei porcini è arrivata alle nostre orecchie è già troppo tardi, i porcini sono già usciti da parecchi giorni, la notizia è giunta a tutti, nei boschi ci sono tante persone e pochi porcini.
Se ci va bene ne troviamo cinque.

È vero che ci sono momenti in cui i porcini si possono trovare un po’ dappertutto ad esempio in occasione di una perturbazione estesa a tutta la provincia e ancor meglio alla regione, con la giusta pioggia, la giusta temperatura, nei mesi giusti.
Quando è tutto giusto, è facile trovare i porcini ma non succede spesso, inoltre bisogna capire quando è tutto giusto, amare  la folta compagnia e sapersi accontentare.

D’altra parte se si attende che tutto sia giusto, non si hanno rimpianti per quelle buttate di cui non si ha avuto alcuna notizia perché sono state localizzate su un versante, solo a una certa altezza,  sono durate solo pochi giorni e individuate da pochi fungaioli.
Peccato che una sola di quelle buttate spesso basta per trovare i porcini che possiamo consumare tutto l’anno e regalare agli amici.


LA RICERCA DEI PORCINI È UNA ESPERIENZA CHE VÀ VISSUTA IN PRIMA PERSONA .

La ricerca dei porcini va esercitata nei nostri boschi che conosciamo bene e nei momenti migliori che sappiamo individuare direttamente senza attendere le soffiate che arrivano in ritardo.
Neanche l’amico più vicino mi ha mai informato tempestivamente che nel bosco in quel momento è appena partita la buttata dei porcini.
Questo è il motivo per il quale mi sono attrezzato e ho messo a punto il mio MODELLO DI PREVISIONE per essere nel bosco giusto al momento giusto, in scarsa compagnia e vicino a casa.

Forse a qualcuno potrà sembrare una perdita di tempo passare mezzora davanti al computer a guardare i siti meteo ma se si impara a leggere i dati  si possono avere splendide sorprese come nel caso dei temporali.

LA CACCIA AI TEMPORALI.  

È uno sport non cruento e semplice da praticare.
Quando il tempo è variabile apro i siti meteo che ho scelto per i miei boschi, se becco un temporale mi assicuro che i valori di pioggia e temperatura effettivamente caduta siano entrati nel range di produzione che io verifico col mio modello TROVARE I FUNGHI PORCINI.

Se la pioggia residua e la temperatura mediana restano nel range di produzione per almeno una settimana, programmo le uscite.

Tutto qui.

giovedì 23 marzo 2017

TROVARE I PORCINI INSEGUENDO I TEMPORALI.

Anche sulle conseguenze dei temporali ognuno la pensa come gli pare.
Un’opinione che ho sentito più volte è che i temporali non facilitano l’uscita dei funghi se non addirittura la ostacolano a causa dell’intensità della pioggia che dilava il terreno e  non viene assorbita.
La mia esperienza è diversa con belle raccolte proprio grazie a forti temporali localizzati.
Per spiegarmi meglio faccio due esempi concreti:

Una buttata in un’estate particolarmente siccitosa.

Ricordo una delle nostre prime uscite in una faggeta senza l’ombra di un fungo e di un fungaiolo. Dopo ore di cammino in perfetta solitaria avevamo raggiunto una spallata senza nulla di particolare rispetto alle altre, almeno così sembrava a noi giovani esploratori di molte speranze e poche pretese, se non quella di essere piena zeppa di porcini.

Qual’era il motivo? Perché nel bosco non c’era nessuno? Perché i porcini c’erano solo in quella spallata? E perché nei giorni successivi non avevamo più trovato neppure un porcino?

Per lungo tempo erano rimaste domande senza risposta fino a quando dallo studio degli annali meteo per la messa a punto del mio modello di previsione,  avevo scoperto che in quella zona c’erano stati forti temporali localizzati con una intensità di pioggia superiore a 200mm caduta in breve tempo.
Utilizzando il mio modello di previsione oggi posso dare una interpretazione logica a quanto accaduto.
1.      Il temporale aveva attivato la riproduzione del micelio col forte sbalzo di temperatura ma solo nelle zone dove la pioggia si era accumulata.
2.      La temperatura dell’aria, in poco più di una settimana era tornata ai valori precedenti il temporale con conseguente evaporazione accelerata e la buttata si era interrotta in pochi giorni.
3.      La breve durata della buttata non aveva permesso la diffusione della notizia, noi c’eravamo finiti in mezzo per pura fortuna.


Una buttata solo su uno dei due versanti del monte.

La buttata dell’anno passato di cui ho fatto la cronaca sul blog è stata interessante ma solo sul versante  SUD-OVEST del monte.
Perché?
Senza essere esperti meteo, ricordo che i temporali in montagna sono generati da una corrente di aria che sale lungo il versante e alimenta le nuvole che in certe condizioni danno luogo a temporali con possibile buttata di porcini com'è accaduto su quel versante.
Sul versante opposto è successo esattamente il contrario, l’aria scendendo si è riscaldata con maggiore evaporazione e i porcini si sono visti solo in fotografia.

Nel prossimo post racconto come si può fare per individuare i temporali con le giuste caratteristiche e come comportarsi nel bosco.

lunedì 20 marzo 2017

LA MAPPA DEI PORCINI CHE SI AGGIORNA AUTOMATICAMENTE

In un attimo sono volati via i mesi di Dicembre, Gennaio, Febbraio  che sono i peggiori per i porcini in tutta Italia  
Sono sempre più convinto che il mitico De André la sapeva lunga quando cantava “vola il tempo lo sai che vola e va………ma più del tempo che non ritornerà, siamo noi che ce ne andiamo”.



Neppure Marzo concede possibilità a causa della temperatura sempre troppo bassa anche per i pinicula ma ormai comincio a sentire il profumo della primavera e con lei cresce il desiderio di rivedere i miei boschi, così ho ricominciato a studiare i dati meteo con la speranza di trovare dei numeri favorevoli.

Nella stagione che presto partirà ho una motivazione in più!

Matteo che è un bravo professionista informatico è riuscito a collegare il mio modello di previsione,TROVARE I FUNGHI PORCINI , con i dati di meteo giornalieri di numerose località.
Il risultato è una mappa che si aggiorna automaticamente tutti i giorni e indica se in quelle località ci sono le giuste condizioni per i porcini.

La previsioni  aggiornata a ieri è senza speranze ma la cosa importante è che il sistema sta funzionando e per farmi capire pubblico l’immagine con una parte della mappa di previsione.



È solo un immagine muta del sistema ma sufficiente per vedere che tutte le stazioni di previsione sono spente e la causa è proprio la temperatura mediana molto più bassa della minima necessaria.

Il mio modello di previsione funziona  e io vado a funghi  scegliendo i boschi e i tempi con quello.

Se  il collegamento OnLine fra il modello e i dati meteo giornalieri, che sto controllando in questo periodo, continuerà a dare esito positivo sarà una novità e per quello che conosco non è mai stata realizzata prima e non esiste:

Una mappa che si aggiorna continuamente e indica: 
la previsione di uscita per i 4 porcini con una settimana di anticipo, la località, l'altezza sul livello del mare e di conseguenza il tipo di bosco, la quantità di porcini attesi e le località che hanno già e mantengono le condizioni giuste per la produzione.

Se tutto va come spero metterò a disposizione gratuitamente degli amici la nuova mappa di previsione  nel momento in cui le stazioni di previsione inizieranno ad accendersi.


giovedì 16 marzo 2017

OSSERVARE I FUNGHI PER TROVARE I BOSCHI CON I PORCINI.

Quando vado a porcini per me forse è più importante osservare e capire ciò che mi circonda più che riempire il cesto ma d’altra parte ho visto che se capisco, riempio anche il cesto.
L’osservazione dei funghi presenti nel bosco è senza dubbio uno dei parametri che mi aiuta a comprendere il bosco ma anche a trovare i porcini.

Ci sono i funghi spia che hanno le stesse esigenze dei porcini per la composizione del terreno, la pioggia e la temperatura necessaria per la riproduzione del micelio e i tempi di accrescimento (Clitopilus Prunulus, Amanite Muscaria, Rubescens e Pantherina)

Ci sono i funghi che anticipano di qualche giorno i porcini ma in fungaie diverse (Boletus satanas, regius, luridus; lactarius vellereus e piperatus; mazze di tamburo...)


Nello stesso periodo dei porcini ci sono poi tanti funghi presenti in tutto il bosco con le stesse esigenze di pioggia e temperatura ma diverse esigenze di composizione del terreno.

Ogni bosco ha i suoi funghi, nei miei ad esempio, quando ci sono i porcini trovo fra gli altri anche galletti,  ovuli, russule, steccherini… belli da vedere, fotografare e altrettanto buoni.
Se si ama la compagnia, questi sono giorni splendidi per camminare nel bosco! 
Io preferisco il silenzio e quando il bosco è troppo affollato, come in questi giorni, mi allontano dalle fungaie.
Molto spesso si rivela essere una mosso vincente proprio perché i porcini ci sono e scopro nuove fungaie meno battute quindi preziose anche per le uscite successive.

Se invece mi trovo nel bosco pieno di funghi che amano il freddo, c. nebularis, chiodini, cratarellus cornucopioides… capisco che la stagione dei porcini è decisamente arrivata alla fine in quel bosco, quindi risalgo in macchina e sposto la ricerca nei boschi più in basso e caldi dove posso prolungare la stagione.

Come l’osservazione dei funghi, ci sono tanti altri segnali che il bosco trasmette, basta rimanere sintonizzati sulla giusta frequenza e fare le contro mosse giuste.

Se ti interessa la mia esperienza puoi continuare a condividerla e a me interessa molto sentire la tua. 

domenica 12 marzo 2017

ALCUNI FUNGHI ANTICIPANO I PORCINI.

Per trovare i porcini bisogna essere nel bosco appena parte la buttata e io cerco di esserci col mio modello TROVARE I FUNGHI PORCINI che mi permette di verificare se la pioggia caduta e la temperatura sono quelle giuste.

Una settimana dopo che la buttata è partita, la notizia è diventata pubblica e il bosco è pieno di fungaioli con la fila delle auto lungo la strada. In quelle condizioni qualche porcino si trova ancora ma bisogna accontentarsi o far parte della stretta cerchia di fungaioli esperti che conoscono le fungaie più nascoste e sanno leggere i segnali del bosco per fare le scelte più opportune.

I funghi spia possono aiutare a cercare le fungaie perché hanno le stesse esigenze dei porcini e condividono le fungaie. Il fungo spia unanimemente riconosciuto come il migliore è il Clitopilus Prunulus seguito immediatamente dalle Amanite Muscaria, Rubescens e Pantherina che ha recuperato il podio.


Ci sono poi altri funghi spia altrettanto preziosi che richiedono una composizione del terreno diversa quindi escono in fungaie diverse ma soprattutto escono qualche giorno prima dei porcini.
Questi funghi non ci aiutano a scoprire le fungaie però ci informano che la buttata dei porcini è prossima.
I funghi che saluto più calorosamente, perché quando li vedo so che nelle mie fungaie possono esserci i porcini, sono i boletus satanas, regius, luridus, a conferma di un detto dei montanari della mie parti che dice “prima escono quelli cattivi poi quelli buoni”. Quando la buttata dei porcini è partita, i funghi cattivi in gran parte sono già grossi e anche vecchi.

Il secondo gruppo degli spioni che anticipano i porcini sono  i lactarius vellereus e piperatus. Mi è capitato spesso di osservare vere e proprie distese di questi lattari senza nessun altro fungo nel bosco esclusi i porcini.

Segnalo poi le mazze di tamburo e i  pholiota aegerita. I secondi non hanno niente da spartire coi porcini, crescono sugli alberi soprattutto in pianura ma, in primavera e autunno, hanno il grande pregio di uscire qualche giorno prima dei nostri, evidentemente il micelio viene attivato dallo stesso sbalzo di temperatura. Occhio ai piopparelli.


Sono certo che anche sui funghi che anticipano i porcini, sono molti ad avere fatto delle proprie personali osservazioni che sarebbe interessante leggere.

                              VISUALIZZAZIONI  DEL  BLOG DI   QUESTA   SETTIMANA






mercoledì 8 marzo 2017

I FUNGHI CHE FANNO LA SPIA AI PORCINI.

Quando andiamo nel bosco forse non è solo il numero dei porcini finiti nel cesto a farci contenti, forse dal bosco, portiamo a casa qualcosa di più prezioso ed è proprio questo che dopo tanti anni ho compreso.
Ogni volta che torno dal bosco porto con me un’emozione, una intuizione, la scoperta di una cosa nuova e metto tutta questa roba nel mio bagaglio di conoscenza che ha il vantaggio di non riempirsi mai e si chiama esperienza.
Attingendo alla mia esperienza, quando sono nel bosco riesco a capire se il bosco è pronto, lo sento dall'odore, dal calore sulla pelle, dall'aspetto del bosco, dal terreno, dal sottobosco, dai funghi che incontro.
In alcuni boschi si trovano abbondanti alcune specie di funghi e in altri no. Conosco faggete con distese di lactarius piperatus e altre faggete dove non se ne vede mezzo perché ogni fungo ha le sue fungaie con le caratteristiche del terreno adatte per quel fungo.

Ci sono però alcuni funghi che hanno le stesse esigenze in particolare dei porcini e ne condividono le fungaie, per questo sono chiamati funghi spia.



I funghi spia comunemente riconosciuti tali sono:
L’ovulo malefico, la tignosa vinata, i falsi prugnoli (Clitopilus Prunulus, Amanita Muscaria, Amanita Rubescens) e in ogni regione c’è un termine che ce lo ricorda; segnabrise, spion de le brise,  fungo sentinella, le spie dei porcini e forse altri che non conosco.
La ricchezza dei nomi regionali sta a dimostrare l’importanza di questi spioni; nessuno o pochi li raccolgono ma indicano con certezza che quella è una fungaia di porcini e quindi ci aiutano a trovarle anche se i porcini non ci sono.

Accanto a questi tre c’è l’Amanita Pantherina sulla quale i giudizi non sono unanimi e spero che qualche amico voglia dire la sua.
Magari qualcuno ha molto da dire sull’argomento in  base alle proprie personali osservazioni e ha piacere di condividerle.


I funghi spia ci dicono dove andare e la loro importanza è generalmente riconosciuta, forse non è altrettanto riconosciuta l’importanza di altri funghi che ci dicono dove non andare e quando partire.

domenica 5 marzo 2017

        TROVA LE TUE FUNGAIE DI PORCINI 

L’amico Lucio ha chiesto una dritta per un posto da porcini che fa fatica a trovare.
Caro Lucio ti dico subito che i posti buoni vanno scoperti in proprio.
Certo all'inizio può essere più impegnativo ma solo nei nostri posti, che conosciamo bene in tutte le situazioni e stagioni, siamo in grado di  prendere le decisioni giuste di volta in volta e trovare i porcini anche quando non è facile farlo per nessuno.

Ciò premesso mi sento di dare 4 consigli stando soddisfatto vicino a un bel porcino che non era solo.



1.      TROVARE I BOSCHI BUONI.
Questa è la cosa più facile. 
In tutte le regioni ci sono ottimi boschi dalle valli del Trentino ai Nebrodi in Sicilia Passando per la Garfagnana, il Casentino, le Cesane e così via. Per trovarli basta navigare un po in internet, ascoltare il tam tam degli appassionati e non conosco amici non disponibili a indicare i boschi battuti che in fondo conosciamo tutti.

2.      INDIVIDUARE LE ZONE PIÙ PROMETTENTI.
Utile un po’ di spionaggio, la partecipazione alle uscite organizzate dalle associazioni micologiche,  le confidenze di qualche amico…..
Io faccio la verifica delle temperature e delle piogge che storicamente cadono in quelle zone con i dati degli ANNALI IDROLOGICI e scelgo quei boschi che hanno le condizioni migliori per i porcini, col  mio modello di previsione che puoi vedere col LINK: TROVARE I FUNGHI PORCINI
     
3.       SCEGLIERE I BOSCHI DA ESPLORARE.
Io scelgo quelli raggiungibili in minore tempo da casa e ne individuo almeno 3 per ogni versante che mi permettono di prolungare molto la raccolta dei porcini:
Un bosco misto di collina con prevalenza di querce.
Un bosco di media, alta collina a prevalenza di castagni.
Un bosco di montagna con prevalenza di faggi e o abeti.

4.      I PRIMI SOPRALLUOGHI NEL BOSCO.
Qui iniziano le difficoltà ma non c’è niente di insormontabile.

Vediamo come si può fare.

Alle sei del sabato mattina quando la buttata è iniziata da alcuni giorni, sulla strada principale vicino ai posti buoni, c’è un corteo di automobili che ci porta dritti dritti sul posto ben segnalato da decine di auto in sosta generalmente all’imbocco di un sentiero o una stradina di servizio che imbocchiamo con lo scopo di osservare piuttosto che cercare funghi.
Camminiamo senza l’orologio. Fermiamoci sulle spianate, lungo i crinali e i pendii esposti a sud.  Meglio non fermarsi nei luoghi ombrosi e troppo umidi con gli alberi fitti che non permettono al sole di riscaldare il terreno ma neppure in quelli troppo aperti con l’erba alta.
Evitiamo accuratamente i boschi impenetrabili. Cerchiamo invece fra gli alberi e gli arbusti radi, nel sottobosco dove si può trovare il muschio, le ginestre, le felci, i mirtilli o semplicemente il terreno nudo coperto dalle foglie e poca erba, oppure nelle radure ai margini del bosco. Con un po’ d’occhio i posti promettenti si individuano da distanza.
Cerchiamo i funghi spia che nessuno o pochi raccolgono, piuttosto li rompono, ma indicano con precisione le fungaie dei porcini.
La volta successiva cerchiamo le conferme nei posti più interessanti già visti e allarghiamo il giro. Dopo alcune uscite avremo individuato un percorso che unisce le fungaie più promettenti e meno battute.


In prossimi post approfondirò alcune questioni che ho solo citato a partire dai funghi spia  e i boschi con i diversi alberi.

mercoledì 1 marzo 2017

IN CERTE CONDIZIONI IL BOSCO PUÒ IMPAZZIRE ED ESPLODERE I PORCINI.

Quando la temperatura ricade nel segmento alto che puoi vedere, se ti interessa, nel mio modello di previsione col LINK: TROVARE I FUNGHI PORCINI, può capitare di osservare una nebbiolina che sale dal terreno e si dissolve.

Perché e cosa succede?



Con le temperature nel segmento alto e la pioggia nel range di produzione, l’aria è già satura di vapore e se abbiamo fatto bene i conti, noi dovremmo già essere nel bosco.
In queste condizioni, può accadere che nuovo vapore acqueo si aggiunga all’aria e condensi in goccioline sotto forma di nebbia che sembra uscire dal suolo a causa della differenza di temperatura fra l’aria e il terreno.
L’aggiunta di nuovo vapore può avvenire per evaporazione dal terreno ma anche per nuove eventi meteo quali temporali, grandinate o nuove pioggerelle.

Per noi fungaioli non è necessario comprendere i meccanismi meteo che danno origine a questa nebbia, ci basta vederla e siccome siamo già nei paraggi, non è affatto difficile:

Quando camminiamo nel bosco, se osserviamo con attenzione, possiamo vedere piccoli sbuffi di vapore che salgono dal terreno e subito si dissolvono.
In alcune zone del bosco in lontananza si vedono vere e proprie nuvole di vapore che salgono, in particolare dalle zone depresse del terreno e anche queste si dissolvono nell’aria.


Se ci troviamo in questa situazione, fermiamoci e piantiamo la tenda proprio vicino al bosco.

                                 VISUALIZZAZIONI  DEL  BLOG.