CHE PRIMAVERA CI ASPETTA PER I PORCINI?
In questo 2021
fino ad ora la neve e la pioggia non
sono mancate.
Adesso la temperatura è
superiore alla media stagionale, i mandorli stanno esplodendo di fiori,
nel gruppo di mappa dei porcini già da diversi giorni si iniziano a vedere gli
asparagi selvatici, splendide immagini dei primi dormienti “hjgrophorus
marzuolus”, le prime spugnole e sono comparsi anche i primi piopparelli.
Per i porcini è ancora presto per capire cosa
accadrà ma le premesse non sono male e in qualche modo mi ricordano la primavera del 2018 particolarmente
generosa che ricostruisco con i dati della mappa dei porcini.
Ricordo che la mappa elabora in diretta i dati meteo di un migliaio di stazioni attraverso il mio
modello di previsione.
Ad inizio aprile del 2018 le precipitazioni erano
state abbondanti e le temperate alte per il periodo, il micelio aveva
iniziato la fase di riproduzione nelle regioni più calde affacciate sul Tirreno
in particolare sui versanti più caldi.
Alcune
stazioni della mappa dei porcini si erano accese già il 09 di aprile con le giuste condizioni per la fase di riproduzione del
micelio.
Alla fine di aprile primi di maggio c’era stata la prima comparsa di porcini
nelle zone più calde dalla Liguria alla Campania.
Non si poteva ancora parlare di buttata ma il segnale era chiaro, in compenso i prugnoli iniziavano a dare belle soddisfazioni.
Non si poteva ancora parlare di buttata ma il segnale era chiaro, in compenso i prugnoli iniziavano a dare belle soddisfazioni.
Dalla fine
di aprile e soprattutto a maggio, le temperature erano entrate nel range di
produzione e il 15 maggio la mappa
dei porcini aveva sdato il primo
deciso cambiamento utile per i porcini con numerose stazioni gialle.
La mappa dei
porcini del 24 maggio dava il
quadro della situazione e le notizie dei ritrovamenti confermavano la
situazione prevista.
Alla fine di maggio si riaprivano ufficialmente le stagioni dei porcini 2018 ma non dovunque e non si poteva andare a caso.
In sintesi:
1. La pioggia era buona in gran parte d’Italia esclusa la Calabria e la Sicilia
2. Le quantità attese non erano elevate com’è normale sia in questo periodo “maggio un assaggio”
3. La temperatura era al limite del range di produzione e conveniva indirizzare la ricerca nelle fungaie sui VERSANTI CALDI non otre i 1000mt per i rossi e in collina per estatini
4. Le condizioni migliori di temperatura erano nella zona climatica Tirrenica dalla Liguria fino alla Calabria.
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